Cast: Catholicism and Audiovisual Studies

Università Uninettuno

Nome dell'autore: gianlucadellamaggiore

L’Archivio storico video-fotografico dell’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù”

La collezione digitale è stato organizzata nell’ambito del progetto Piccoli sguardi tra passato e futuro. L’Archivio storico video-fotografico dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”.  Sono stati valorizzati materiali eterogenei che si legano a tre visite dei pontefici all’Ospedale: quella di Giovanni XXIII del 25 dicembre 1958, quella di Paolo VI il 1° gennaio 1968 e, infine, quella voluta da Giovanni Paolo II il 7 gennaio del 1979. Oltre alle fonti audiovisive, si è proceduto all’individuazione di documentazione fotografica, documentale e di un’ampia selezione di materiale a stampa (in particolare articoli su quotidiani e periodici di orientamento cattolico) utile a inquadrare in un contesto più ampio l’impatto che ebbero nella società italiana questi avvenimenti.

Nella gallery: Album fotografico della visita di papa Giovanni XXIII all’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù”, 25 dicembre 1958 (Archivio storico video-fotografico dell’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù”).

I cinegiornali Roma nel mondo della San Paolo Film

I cinegiornali “Roma nel mondo”

I cinegiornali “Roma nel mondo” rappresentano senza dubbio un unicum nell’ambito delle attualità cinematografiche prodotte nella seconda metà degli anni Cinquanta non solo in Italia ma in tutto il panorama internazionale. Prodotti dalla San Paolo Film tra il 1955 e il 1960 essi rappresentano l’unico esempio di attualità cinematografiche a diffusione internazionale (oltre all’Italia, Olanda, Belgio, Germania, Svizzera, Stati Uniti e Canada), esclusivamente dedicate ai fatti vaticani e cattolici in tutto il mondo. La loro peculiarità è duplice: da un lato essi furono prodotti in stretto raccordo con le gerarchie vaticane costituendo una sorta di ufficiale cinegiornale vaticano, dall’altro essi furono prodotti da una casa di produzione diretta espressione di una congregazione religiosa, la San Paolo Film nata dall’intuizione del fondatore dei paolini don Giacomo Alberione.

La San Paolo Film

Nata nel 1938, col nome REF (Romana Editrice Film), come società̀ di produzione cinematografica della Pia Società̀ di San Paolo, congregazione religiosa fondata nel 1914 da Padre Giacomo Alberione, acquisisce la denominazione di Parva Film nel 1947, ad un anno dalla ripresa delle attività di produzione, e nel 1952 adotta la ragione sociale Parva-Sampaolo Film. Un successivo passaggio nel 1955, porta alla costituzione dell’ente morale San Paolo Film (anche Sampaolo Film) che infine nel 1985, si trasforma nella odierna San Paolo Audiovisivi.

La collezione

I materiali che pubblichiamo sono frutto dello specifico progetto di ricerca realizzato dal CAST tra il 2019 e il 2021, Digitalizzazione e valorizzazione dei cinegiornali “Roma nel mondo”, un lavoro poi perfezionato nell’ambito del progetto “Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema ed i cattolici – Prima edizione”, realizzato dal CAST tra il 2021 e il 2022. La collezione della serie dei cinegiornali “Roma nel Mondo”, in base alla documentazione relativa alla richiesta del nulla osta da parte delle società di produzione, risulta costituita da 59 numeri prodotti tra il 1955 e il 1960, articolati ciascuno in specifici servizi monografici dedicati a temi ed eventi della vita ecclesiale e del mondo cattolico. Ad oggi sono disponibili e presenti in questa banca dati le informazioni su 52 cinegiornali corredati dalla domanda di revisione e nulla osta, per un totale di 249 servizi monografici e 178 documenti audiovisivi. La testata cinegiornalistica, in alcuni casi, prese il nome di “Attualità cattolica”. Questo il riepilogo dettagliato dei dati scaturiti dalle ricerche:

Cinegiornali prodotti: nn. 1-59;

Cinegiornali catalogati: nn. 1-4; 10-15; 17-18; 20-59 per un totale di 249 servizi di cui 178 con documento audiovisivo;

Cinegiornali mancanti: nn. 5-9; 16; 19;

Cinegiornali privi di documentazione ministeriale allegata: nn. 17-18; 20

Si segnala che tre cinegiornali presenti in questa banca dati potrebbero essere del tutto inediti: i numeri 2, 3 e 4. Nei fascicoli della Direzione generale dello Spettacolo relativi alle domande di revisione, nella pratica del Cinegiornale n. 10, è presente infatti una nota denominata “Dichiarazione” dall’autore don Emilio Cordero a nome della Sampaolo Film, datata 27 ottobre 1955 che riporta le seguenti informazioni: «i primi 9 numeri del cinegiornale di attualità dal titolo “Attualità Cattolica” sono stati editi a scopo sperimentale e non sono stati, e non verranno mai, immessi nei circuiti di distribuzione sia industriali che parrocchiali».

L’intervento di catalogazione è stato svolto sui file video prodotti come output del processo di digitalizzazione e sulla base della documentazione relativa alla pratica per il nulla osta prodotta dalla Direzione generale dello spettacolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La descrizione dei documenti audiovisivi è stata realizzata sulla base del tracciato della scheda del software xDams.

La digitalizzazione

Il fondo depositato presso l’Archivio Storico di Istituto Luce Cinecittà ha una consistenza di 305 pellicole in 35mm di tipo safety tra negativi della scena, negativi della colonna audio, copie positive e copie di lavorazione. L’Archivio Storico Luce ha lavorato 178 soggetti unici completi per scena e colonna.

Il processo di digitalizzazione ha seguito tre macro-fasi di lavoro. Un primo intervento sui supporti fisici che ha previsto la riparazione, il ricondizionamento manuale al tavolo, la pulizia e il lavaggio con strumentazione meccanica dedicata.

La seconda fase ha previsto la scansione a secco, laddove presenti dei negativi originali, alla risoluzione 2K, formato dpx 10 bit log. La scansione è stata in “full frame”, ovvero scansionando una dimensione leggermente superiore a quella di un fotogramma 35 mm, per permettere una acquisizione più ampia. Questo processo, di overscan, include anche l’interlinea e la zona delle perforazioni, utile sia per correzioni in tempo reale in fase di scansione che per la postproduzione ed il restauro per la stabilizzazione del fotogramma.

La terza fase di postproduzione ha consentito la fornitura dei file digitali di output attraverso la stabilizzazione e pulizia digitale del fotogramma, sincronizzazione audio/video ed export di file di archiviazione e consultazione.

Nel filmato: il video saggio che illustra il progetto e la collezione digitale curato da Dario Edoardo Viganò e Gianluca della Maggiore per il convegno nazionale della Consulta Universitaria del Cinema Lo stato e il futuro della Ricerca – Aree, direzioni, metodologie tenutasi a Roma dal 12 al 14 settembre 2021.

È in libreria dal 29 marzo 2024 il volume La storia del cattolicesimo contemporaneo e le memorie del cinema e dell’audiovisivo edito da Mimesis.

Il volume, curato dal presidente del CAST Dario Edoardo Viganò e dal direttore Gianluca della Maggiore raccoglie gli atti dell’omonimo convegno organizzato dal Centro di ricerca nel 2022. I diversi contributi mirano a realizzare un primo stato dell’arte sulle fonti audiovisive e le pratiche di ricerca per lo studio della storia del cattolicesimo contemporaneo: da un lato emergono le riflessioni delle istituzioni che conservano materiale audiovisivo afferente a realtà cattoliche e di enti ecclesiastici che consentono di mappare l’esistente e procedere a un raffronto teorico e tecnico sulle pratiche d’archivio e sulle frontiere aperte dalla svolta digitale; dall’altro viene sollecitato un dibattito ampio e interdisciplinare attorno alla funzione storiografica delle immagini in movimento e dell’audiovisivo per lo studio del cattolicesimo. Il quadro che scaturisce da queste ricostruzioni indica i confini di una sfida culturale globale che coinvolge diversi attori, ma dalla quale dipende la salvaguardia di un patrimonio fondamentale per la memoria del nostro passato.

L’INDICE DEL VOLUME:

Si chiama “Volti e controvolti della speranza”, ed è una rassegna cinematografica che inizierà domenica 14 aprile e si concluderà il 21 aprile 2024, a Roma, presso la Sala della comunità “Cinema delle Province” (Viale delle Province, 41). A presentarla, in sala stampa vaticana, è stato mons. Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze sociali. Il film di apertura è La porta del cielo, «un film molto importante, il primo della straordinaria coppia De Sica-Zavattini», ha detto Viganò a proposito della pellicola, che verrà proiettato in una copia recentemente restaurata, grazie ad un lavoro di rete tra Fondazione MAC, il Centro di ricerca Cast di Uninettuno, Officina della Comunicazione, Isacem e Cineteca Nazionale. Girato tra marzo e giugno del 1944, durante l’occupazione neonazista della Capitale, «il film è rimasto invisibile: è uscito nel 1945 ma è sparito immediatamente dalle sale», ha ricordato Viganò a proposito del film «fortemente sostenuto dalle gerarchie ecclesiastiche, al punto che fu quasi totalmente girato nella basilica di San Paolo fuori le mura»: nel processo realizzativo della pellicola, inoltre, fu coinvolto anche Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI, allora sostituto alla Segreteria di Stato. Nel suo diario Zavattini annota: «Vorrebbero che facessi un film tutto mio, lasciandomi totalmente libero, dico totalmente, purché il film si basi sulla morale cristiana, ma chi non è cristiano? Cristo è alle porte».

(Foto Siciliani – Gennari/SIR)

Censimento e descrizione delle fonti audiovisive sui giubilei cattolici del Novecento​

In vista del Giubileo universale della Chiesa Cattolica del 2025, il CAST, grazie ad un finanziamento della Confederazione Italiana Federazioni Autonome, propone un progetto di recupero, studio e valorizzazione dell’importante patrimonio audiovisivo relativo ai giubilei. Il progetto di durata annuale, iniziato nel novembre 2023, mira a lanciare una campagna di ricognizione archivistica delle fonti audiovisive e delle fonti documentali correlate relative ai giubilei ordinari e straordinari del Novecento (1900-2000) conservate presso archivi, cineteche e repository digitali italiani ed esteri.

La storia del rapporto tra il cinema e gli anni santi del secolo scorso è di straordinario interesse: in occasione dei giubilei celebrati sotto i pontificati di Pio XI e Pio XII il cinema divenne uno degli strumenti principali con cui la Chiesa intese veicolare una nuova immagine del Papa accordata alle dinamiche della società di massa. Se l’Anno Santo del 1900 con cui Leone XIII aprì il nuovo secolo e il primo di Pio XI (1925) furono già eventi nei quali una nuova cultura visuale fece irruzione nelle modalità con cui era riproposta l’antica devotio S. Petri (santini fotografici, manifesti a colori, illuminazione scenografica, primi documenti filmati), il giubileo straordinario del 1933 e l’Anno Santo del 1950 segnarono un momento di svolta nel rapporto tra la Chiesa e il cinema. Per il giubileo dell’Umana Redenzione per la prima volta il papa consentì infatti un utilizzo del cinematografo a servizio della missione apostolica e a tutela della sua immagine; mentre l’Anno Santo del 1950 è stato definito «il primo giubileo mediatico» per l’impatto che ebbero il cinema, la televisione e la radio sulla celebrazione dell’evento. Anche l’immagine di Roma come centro della cristianità e cuore dell’evento giubilare uscì trasformata dall’incontro tra gli anni santi e il cinema: soprattutto dal 1925 cinegiornali, documentari, reportage inaugurarono nuove modalità di raccontare la Città Eterna e l’attrazione dei pellegrini verso di essa. Il cinema contribuì ad allargare universalmente il “desiderio di Roma” – titolo emblematico di uno dei documentari sul giubileo 1950 di rara reperibilità conservati dalla Filmoteca Vaticana -: se il pellegrino divenne protagonista di una nuova storia della religiosità popolare narrata per immagini e “dal basso”, in migliaia di sale cinematografiche sparse per il mondo gli spettatori-pellegrini poterono vivere un inedito modo per “raggiungere” Roma e il papa.

Per il progetto saranno condotte le attività di ricerca e censimento presso archivi, cineteche e repository e si provvederà alla catalogazione e descrizione delle fonti individuate secondo gli standard internazionali di metadatazione. I risultati del censimento e della catalogazione troveranno sede in una specifica collezione digitale che sarà inserita sulla Digital Library “Memorie Audiovisive del Cattolicesimo”

Cattolicesimo, cinema e resistenza

Inserendosi in un filone di studi che solo recentemente la storiografia sta cercando di definire nelle sue diverse articolazioni, l’obiettivo del progetto promosso dal CAST e realizzato in collaborazione con Cittadini dell’Ordine Spa che ha finanziato un assegno di ricerca per due anni, è quello di indagare – attraverso l’originale sguardo fornito dalle fonti audiovisive – i processi culturali, retorici e religiosi che furono alla base del racconto dell’esperienza resistenziale e della legittimazione all’uso delle armi così come venne definendosi negli ambienti cattolici nel secondo dopoguerra.

Attraverso l’analisi sistematica delle fonti – audiovisive e documentali – prodotte da alcune “agenzie” culturali cattoliche si indagherà quel complesso di retoriche e narrazioni che, nell’immediato dopoguerra, definirono il “mito” della partecipazione dei credenti (i «Ribelli per amore», come li definì Teresio Olivelli) alla guerra civile e gli elementi che resero lecita la loro volontà di armarsi per liberare il paese. L’analisi della produzione audiovisiva di enti e organizzazioni legati al mondo cattolico (Azione cattolica e Dc in particolar modo) permetterà di analizzare da vicino azioni e motivazioni che – oltre a strutturare una politica della memoria della partecipazione cattolica alla Resistenza – rappresentarono il laboratorio culturale all’interno del quale fu legittimata la scelta di prendere le armi contro l’invasore nazifascista

La ricerca mira, dunque, a mostrare come – e fino a che punto – la produzione audiovisiva abbia facilitato la “costruzione” di un nuovo canone retorico cattolico, riprendendo i tradizionali topoi del soldato cattolico e del martire Cristiano.

La ricerca consisterà nel censimento del materiale audiovisivo prodotto da alcune istituzioni cattoliche strettamente collegate con le istituzioni vaticane quali l’Azione cattolica italiana, i Comitati civici, l’Ufficio propaganda della Democrazia cristiana e le case di produzione Orbis e Universalia. Nell’ambito di questo progetto è stato sviluppato anche un collegamento con il progetto promosso dalla Fondazione MAC – Memorie Audiovisive del Cattolicesimo “I bambini ci giucano” e “Fiori nella bufera”. Don Carlo Gnocchi e il cinema.

Alla fase di reperimento del materiale audiovisivo si affiancherà una analisi del materiale documentale utile a delineare il contesto socio-politico nel quale le pellicole vennero prodotte ed a ricostruire il dibattito culturale che si accese riguardo i temi della violenza agita durante il conflitto. I materiali censiti e catalogati saranno inseriti sulla Digital Library “Memorie Audiovisive del Cattolicesimo”

Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema ed i cattolici - Terza edizione

Il progetto, nell’ambito del “Bando per la concessione di contributi ad attività e iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva 2023″ della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, è la terza edizione del progetto avviato nel 2021.  Il progetto ha proseguito nell’attività di ricerca e analisi sulla produzione audiovisiva non fiction (cinegiornali, attualità cinematografiche, documentari, docu-film) sui temi legati al cattolicesimo e, più in generale, sulle fonti archivistiche per la ricostruzione della storia del rapporto tra cattolicesimo e cinema, rinnovando l’obiettivo di promuovere una collaborazione tra gli istituti di conservazione, pubblici e privati, per giungere alla condivisione dei patrimoni sulla base di una metodologia incentrata sull’innovazione e le potenzialità degli strumenti digitali. La terza linea progettuale, avviata nell’ottobre 2023 si concluderà nell’ottobre 2024. 

Tra gli output previsti:
–  la realizzazione di 4 webdoc sul tema “Giubilei mediatici” realizzati da Officina della Comunicazione in co-produzione con l’Archivio Luce-Cinecittà;
–  Il completamento della revisione e catalogazione con i dati di completamento ai fini della descrizione standardizzata (norme ISAD) dei documenti della banca dati del progetto “I cattolici e il cinema in Italia tra gli anni ’40 e gli anni ‘70” realizzata nell’ambito del PRIN 2012 (Progetto di Rilevante Interesse Nazionale) dell’Università degli Studi di Milano (responsabile scientifico: prof. Tomaso Subini);
– il completamento della digitalizzazione e catalogazione dei documenti sul cinema conservati nell’archivio dell’ISACEM;
– la mappatura, digitalizzazione e catalogazione dei documenti relativi al film La porta del cielo di Vittorio De Sica (1944);
– l’organizzazione di un convegno internazionale sul cinema missionario con il quale si intende valorizzare le collaborazioni instaurate con le istituzioni cinetecarie, archivistiche e accademiche.

Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema ed i cattolici - Seconda edizione

Il progetto, finanziato nell’ambito del bando 2022 “Progetti speciali per il cinema e l’audiovisivo” della Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura, è la seconda edizione del progetto già finanziato nell’ambito del medesimo bando 2021.  Il progetto ha proseguito nell’attività di ricerca e analisi sulla produzione audiovisiva non fiction (cinegiornali, attualità cinematografiche, documentari, docu-film) sui temi legati al cattolicesimo e, più in generale, sulle fonti archivistiche per la ricostruzione della storia del rapporto tra cattolicesimo e cinema, rinnovando l’obiettivo di promuovere una collaborazione tra gli istituti di conservazione, pubblici e privati, per giungere alla condivisione dei patrimoni sulla base di una metodologia incentrata sull’innovazione e le potenzialità degli strumenti digitali. Questa  seconda edizione, avviata nel giugno 2023 si concluderà nel settembre 2024.
In questo ambito il CAST, in collaborazione con Fondazione MAC e Regesta, ha assunto la direzione scientifica della Digital Library “Memorie Audiovisive del Cattolicesimo”, curando l’organizzazione dei contenuti e l’implementazione delle banche dati.
Le linee di ricerca attivate riguardano:
– La revisione e catalogazione con i dati di completamento ai fini della descrizione standardizzata (norme ISAD) dei documenti della banca dati del progetto “I cattolici e il cinema in Italia tra gli anni ’40 e gli anni ‘70” realizzata nell’ambito del PRIN 2012 (Progetto di Rilevante Interesse Nazionale) dell’Università degli Studi di Milano (responsabile scientifico: prof. Tomaso Subini).
– la mappatura, digitalizzazione e catalogazione dei fascicoli dei nullaosta della revisione cinematografica relativi ai cinegiornali a contenuto cattolico, conservati presso l’Archivio della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo;
– la digitalizzazione e catalogazione dei documenti sul cinema conservati nell’archivio dell’ISACEM;
– la mappatura, digitalizzazione e catalogazione dei documenti sul cinema conservati presso l’Archivio Storico Generale della Società San Paolo;
– la mappatura, digitalizzazione e catalogazione dei materiali sul cinema relativa agli Anni Santi del Novecento

Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema ed i cattolici - Prima edizione

Il progetto, sviluppato dal CAST nel 2021-2022 e finanziato nell’ambito del bando 2020 “Progetti speciali per il cinema e l’audiovisivo” della Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura, ha promosso un’attività di ricerca e analisi sulla produzione audiovisiva non fiction (cinegiornali, attualità cinematografiche, documentari, docu-film) sui temi legati al cattolicesimo e, più in generale, sulle fonti archivistiche per la ricostruzione della storia del rapporto tra cattolicesimo e cinema, ponendosi anche l’obiettivo di promuovere una collaborazione tra gli istituti di conservazione, pubblici e privati, per giungere alla condivisione dei patrimoni sulla base di una metodologia incentrata sull’innovazione e le potenzialità degli strumenti digitali. Le attività progettuali hanno portato alla realizzazione del sito del CAST nel quale sono confluiti principalmente i risultati del progetto sulla testata cinegiornalistica “Roma nel mondo” perfezionati con nuove ricerche. La collezione dei cinegiornali ha costituto il primo nucleo di materiali per l’ideazione di un portale storico dedicato agli archivi di cinema e cultura cattolica, progetto che confluirà, grazie alla collaborazione avviata con la Fondazione MAC, nella Digital Library “Memorie Audiovisive del Cattolicesimo”, la cui direzione scientifica è affidata al CAST.

I temi

Il focus che ha orientato le ricerche è stato dedicato, in prevalenza, agli anni del pontificato di Pio XII (1939-1958). Si tratta di una scelta dettata sia da motivazioni di natura metodologico-storiografica che tecnico-archivistica. Non vi è dubbio, infatti, che il pontificato di Pio XII costituisca il momento culminante di maturazione nella relazione tra il cinema e il mondo cattolico: da un lato perché, come gli storici hanno fatto notare, papa Eugenio Pacelli coltivò «un’attenzione spasmodica, multiforme, martellante, quasi ossessiva per i mezzi di comunicazione di massa» (cfr. S. Lanaro, Storia dell’Italia repubblicana, Venezia 1992, p. 109), dall’altro perché l’arco temporale del pontificato, racchiuso tra l’avvento del sonoro nel cinema e quello della televisione, coincise di fatto col momento di massima incidenza planetaria del medium cinematografico. In questo ambito si è portata avanti una specifica ricerca presso l’Archivio della Direzione generale Cinema e audiovisivo per lo studio e la digitalizzazione delle pratiche delle domande di revisione e nulla osta relative a produzioni a contenuto cattolico: il team di progetto ha passato in esame tutti i fascicoli della censura italiana dal settembre 1944 a ottobre 1957, per un totale di 25.300 pratiche ed ha individuato 857 film a contenuto cattolico, vale a dire il 3,5% del totale. Di questi 857 titoli, 407 sono cinegiornali (47%), 371 sono cortometraggi (43%) e 79 sono i lungometraggi (10%) Grazie a questa prima fase di studi e ricerche si sono poi attivate o consolidate collaborazioni con istituzioni pubbliche e private: in particolare Istituto Luce Cinecittà, ISACEM-Istituto per la storia dell’Azione Cattolica e movimento cattolico in Italia Paolo VI, Società San Paolo, Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”. Si è inoltre avviato un censimento a livello nazionale per l’individuazione di varie tipologie di soggetti conservatori, che hanno fatto emergere uno scenario particolarmente ricco e complesso alla base dell’idea di organizzare il convegno internazionale La storia del cattolicesimo contemporaneo e le memorie del cinema e dell’audiovisivo nel giugno del 2022.

Il restauro del film “La porta del cielo” (1944) di Vittorio De Sica

Il progetto, iniziato nel 2021, ha promosso il restauro del film La porta del cielo (1944) di Vittorio De Sica. L’idea del progetto è nata quale sviluppo del digital talk organizzato dal Cast nel marzo 2021 “La porta del cielo” di Vittorio De Sica: Roma occupata, il neorealismo, uomini e film da salvare.

Con questo progetto si restituisce alla cultura italiana e globale un’opera di assoluto valore che è senza dubbio oggi tra le meno conosciute del duo De Sica-Zavattini, formidabile binomio del neorealismo italiano. Prodotto dalla Orbis Film, casa di produzione sorta in seno al Centro Cattolico Cinematografico dell’Azione cattolica italiana, La porta del cielo è stata ammantata col tempo da un’aura di leggenda a causa della sua sostanziale invisibilità dopo l’uscita sugli schermi nell’immediato dopoguerra ma anche per due fattori che la rendono un’opera unica nel suo genere: la diretta partecipazione della Santa Sede alla produzione (con in prima linea il futuro pontefice Giovanni Battista Montini che concesse la basilica di San Paolo fuori le Mura come set d’eccezione) e le condizioni estreme in cui il film fu girato durante l’occupazione di Roma tra bombardamenti e rastrellamenti degli emissari nazisti.

Il CAST ha organizzato attorno al film un’operazione di ampio respiro scientifico, tecnico e culturale che ha promosso oltre al restauro, anche la realizzazione di un documentario. Il progetto è stato reso possibile grazie, in primo luogo, alla collaborazione di Associazione Officina Cultura e Territorio e della società di produzione Officina della Comunicazione, primi partner per lo sviluppo del progetto. Il CAST ha dunque svolto un’azione di promozione e coordinamento operativo riunendo intorno a un tavolo i soggetti interessati: la Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia, in possesso dei materiali filmici, la Presidenza nazionale dell’Azione cattolica italiana, detentrice dei diritti di sfruttamento del film, l’Isacem (Istituto per la Storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI), per il supporto scientifico. Si è svolta dunque un’azione di fundraising che ha coinvolto nel progetto gli sponsor AVL, AVL Cultural Foundation, Fabio Varlese e Paolo Golini. Nell’aprile 2022 è stato infine sottoscritto un accordo per il restauro tra la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Presidenza Nazionale dell’Azione Cattolica italiana e Associazione Officina Cultura e Territorio.

Nell’agosto 2022 il presidente del CAST Viganò ha proposto l’inserimento del film e del documentario per il programma della Festa del Cinema di Roma 2022, trovando l’entusiastica accoglienza del presidente Gian Luca Farinelli. Film e documentario, alla presenza di Christian De Sica, sono stati presentati nell’ambito della sezione “Storia del cinema” della Festa del Cinema di Roma, domenica 16 ottobre 2022 alle 18 presso la Casa del Cinema (Sala Cinecittà). Una seconda proiezione si è tenuta lunedì 17 ottobre alle 21.15 presso la Casa del Cinema (Sala Kodak).

Il restauro del film

Perduti da tempo i negativi originali, il film era stato oggetto di un primo intervento analogico di restauro negli anni Novanta lavorando i materiali sopravvissuti che versavano tutti in pessime condizioni. Quella copia, presentata con grandi aspettative al festival di Venezia del 1996, conservava però molti difetti con immagini di scarsa qualità e un sonoro spesso incomprensibile che ne hanno di fatto limitato la diffusione. Il film è stato dunque rilavorato con tecnologia digitale dalla Cineteca Nazionale, presso il laboratorio di Cinecittà, per avvicinarsi il più possibile alla versione originale rendendo più nitide le immagini e comprensibili i dialoghi.

Il testo di presentazione di Alberto Anile, conservatore della Cineteca Nazionale:

Un drappello di malati va in treno a Loreto per chiedere miracoli: c’è il ragazzino con le stampelle accompagnato da un’orfana, l’uomo d’affari invalido scortato da due avidi nipoti, il cieco aiutato dal compagno che ha causato l’incidente, la vecchina che cerca la grazia di un’armonia familiare, il pianista con la mano paralizzata che medita il suicidio… Girato nella Roma del ’44 fra bombardamenti alleati e incursioni fasciste, La porta del cielo di Vittorio De Sica viene in genere considerato un’opera minore. Un (pre)giudizio indotto dalla sua invisibilità: è invece un film degno di quelli che lo precedono e lo seguono nella filmografia desichiana, I bambini ci guardano e Sciuscià, per la maestria con cui si alternano esigenze della committenza (l’Azione Cattolica), l’osservazione minuta tipica di Zavattini, scarti umoristici e affondi nel peggior cinismo, con lo sguardo caldo tipico di De Sica, che lo ha miracolosamente portato a termine in condizioni più che difficili. Il restauro è stata un’impresa non inferiore: perduti da tempo i negativi, il film è stato rilavorato dalla Cineteca Nazionale a partire da materiali infiammabili con immagini lacerate e un sonoro spesso incomprensibile, riportando così alla luce del proiettore un tesoro leggendario ma misconosciuto.

Scheda tecnica

Il restauro di La porta del cielo (Vittorio De Sica, 1944) è stato realizzato nel 2022 da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e Associazione Officina Cultura e Territorio in collaborazione con Azione Cattolica Italiana, con il supporto dell’Isacem – Istituto per la Storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI.
Restauro promosso dal Centro internazionale di Ricerca CAST.
Con il sostegno di AVL, AVL Cultura Foundation, Fabio Varlese, Paolo Golini.
I negativi del film sono perduti. I materiali sopravvissuti, tutti in pessime condizioni erano stati oggetto dell’intervento analogico negli anni Novanta. Per questo restauro si è fatto ricorso a un positivo e a un controtipo sonoro, entrambi d’epoca, e alla colonna restaurata nel 1993, materiali conservati negli archivi della Cineteca Nazionale. Scena e colonna sono state lavorate con tecnologia digitale per avvicinarsi il più possibile alla versione originale rendendo più nitide le immagini e comprensibili i dialoghi (Laboratorio: Cinecittà S.p.a.).

Il documentario

Per aggiungere valore culturale al progetto è stato realizzato il documentario Argento puro, per la regia di Matteo Ceccarelli, una produzione di Officina della Comunicazione attraverso la quale si ripercorre la storia del film e si racconta l’operazione di restauro. Il documentario è uno strumento prezioso per comprendere l’eccezionalità de La porta del cielo nella storia del cinema italiano ma anche nella storia della Chiesa: è arricchito dalla testimonianza dell’attore Christian De Sica e propone interviste ai promotori del restauro, Dario Edoardo Viganò e Gianluca della Maggiore, presidente e direttore del CAST, al presidente nazionale di ACI, Giuseppe Notarstefano, al conservatore della Cineteca Nazionale Alberto Anile e al responsabile dei restauri Sergio Bruno.

Il testo di presentazione del regista Matteo Ceccarelli:

Nel 1944 durante l’occupazione di Roma viene girato il film di Vittorio De Sica La porta del cielo. Da quel momento inizia un viaggio che arriva fino a noi. Un viaggio fatto di difficoltà ma anche di speranza. Un viaggio che dura decine di anni, portandosi dietro ancora oggi tutta la profondità dei personaggi. Il film, o almeno i negativi originali, composti di nitrato d’argento infiammabile, sono scomparsi, poi un positivo d’epoca viene ritrovato e da qui inizia il recupero di questo film con il suo restauro. È questo il meccanismo che ha innescato la volontà di raccontare la storia produttiva del film e il suo restauro che gli dona nuova vita. Il documentario, attraverso un narratore onnisciente seduto su un vecchio cinema di provincia, ci porta tra le vite delle persone che oggi lavorano al restauro del film. Quello che sembra un documento visivo perduto diventa portatore di una memoria universale. Si alternano studiosi di storia del cinema, archivisti, gli stessi restauratori e la testimonianza di Christian De Sica, che racconta cosa si narrava del film in famiglia. Vittorio De Sica e Cesare Zavattini, alle prese con questo film che non volevano fare, ma che aprì le porte ad un altro viaggio fondamentale nella cinematografia italiana e mondiale, quelle del Neorealismo.

Scheda tecnica

Documentario: 42’

Produzione:
Officina della Comunicazione

Regia:
Matteo Ceccarelli

Intervengono:
Cristian De Sica, Dario Edoardo Viganò, Alberto Anile, Gianluca della Maggiore, Sergio Bruno, Giuseppe Notarstefano

Partner:
Cineteca Nazionale, Presidenza di Azione Cattolica italiana/Isacem, Associazione Officina Cultura e Territorio, Vativision

Con il supporto di: AVL, AVL Foundation, Fabio Varlese, Paolo Golini

Promosso da: Dario Edoardo Viganò e Gianluca della Maggiore

Prodotto da: Nicola Salvi e Elisabetta Sola

Narratore: Riccardo Leonelli

Scritto da: Matteo Ceccarelli e Davide Torriero Pompa

Montaggio: Filippo Lupini

Direttore della fotografia: Giacomo Coppa

Aiuto Regia: Niccolò Monghini

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