Cast: Catholicism and Audiovisual Studies

Università Uninettuno

Nome dell'autore: gianlucadellamaggiore

È stato presentato il 19 gennaio 2023 a Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, il progetto Piccoli sguardi tra passato e futuro. Archivio storico video-fotografico dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù iniziato nel maggio 2022. Un progetto realizzato dal CAST grazie ad un finanziamento della SIAE e alla collaborazione con l’Archivio storico video-fotografico dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”. Obiettivo del progetto è stato il recupero, lo studio e la valorizzazione dell’importante patrimonio audiovisivo relativo all’«Ospedale del Papa», al fine di un suo inserimento nella banca dati digitale del CAST, ora in via di essere inserita integralmente nella Digital Library MAC (Memorie Audiovisive del Cattolicesimo).

L’archivio storico video-fotografico dell’Ospedale della Santa Sede, una selezione del quale troverà gradualmente ospitalità sulla digital library del Cast, conta circa 15mila immagini digitalizzate, dalla nascita dell’Ospedale ai nostri giorni, che si arricchiscono ogni 6 mesi della documentazione fotografica degli eventi correnti. Sono, inoltre, presenti 300 video, il primo dei quali racconta la visita di Giovanni XXIII in ospedale nel 1958. “Ripercorrere oggi la storia dell’Ospedale Bambino Gesù grazie alla collaborazione con il Centro di ricerca Cast dell’Università UniNettuno – ha sottolineato il padrone di casa, l’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Francesco Di Nitto – è importante non solamente per conoscere più da vicino quello che è divenuto uno dei poli sanitari pediatrici più importanti a livello internazionale, ma anche per il suo collegamento, in senso più ampio, con la tematica della conservazione della memoria e della valorizzazione del patrimonio storico audiovisivo attraverso l’archiviazione digitale, coerentemente con le attuali priorità al livello nazionale e internazionale di digitalizzazione e innovazione”. “Non a caso – ha affermato la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc – per la recente ricorrenza del 150° di fondazione dell’Ospedale abbiamo scelto lo slogan ‘Il futuro è una storia di bambini’. Siamo convinti che non solo il presente, ma anche il futuro del Bambino Gesù sia legato alle sue radici, alla scelta originaria di alleviare la sofferenza dei più piccoli con competenza e umanità. La valorizzazione del patrimonio fotografico e video che testimonia la vita e la crescita dell’ospedale fino alle sue dimensioni attuali sarà un ulteriore strumento e un incentivo per rimanere fedeli alla nostra mission di sempre”.

“Il Cast vuole essere un tramite attraverso il quale archivi audiovisivi come quello dell’Ospedale Bambino Gesù possano trovare un naturale sbocco verso la condivisione del loro prezioso patrimonio documentale”. Lo ha detto Andrea Pepe, coordinatore del CAST nell’ambito della presentazione. “Questo processo, a mio avviso, risponde alla ormai generale sollecitazione, espressa in particolar modo nell’ambito degli studi storici, di una gestione delle fonti che permetta di ampliare quanto più possibile lo sguardo d’osservazione, senza però perdere di vista il necessario punto di riferimento archivistico e la specificità dell’istituzione conservatrice”.

(Fotografie di Daniele Garofani)

LA NOTIZIA SULLA STAMPA:

Rassegna stampa

MATERIALI COMUNICAZIONE:

La locandina

19 gennaio 2023

La presentazione del progetto
Piccoli sguardi tra passato e futuro. L’Archivio storico video-fotografico dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù

Sarà presentato il progetto Piccoli sguardi tra passato e futuro. Archivio storico video-fotografico dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù. Un progetto realizzato dal CAST grazie ad un finanziamento della SIAE e alla collaborazione con l’Archivio storico video-fotografico dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”. Obiettivo del progetto è stato il recupero, lo studio e la valorizzazione dell’importante patrimonio audiovisivo relativo all’«Ospedale del Papa».

PROGRAMMA

Saluti istituzionali:
Francesco Di Nitto, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede

Opening Speech:
Mons. Dario Edoardo Viganò, presidente del CAST

Intervengono:
Andrea Pepe, CAST
Gabriele Bacile, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

Saluti finali:
Mariella Enoc, Presidente Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

Modera:
Cecilia Seppia, Vatican News

L’evento si terrà presso Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede (Viale delle Belle Arti, 2, Roma), giovedì 19 gennaio 2023 alle ore 10:30.

MATERIALI DI COMUNICAZIONE:

– La locandina

IN COLLABORAZIONE CON:

Il 16 e 17 novembre 2022 si è tenuto presso l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara il convegno Il cinema e i consumi nelle riviste italiane, terzo dei quattro appuntamenti previsti nell’ambito del progetto PRIN Il pollo ruspante. Il cinema e la nuova cultura dei consumi in Italia (1950-1973). Al convegno ha partecipato il direttore del CAST prof. Gianluca della Maggiore con una relazione intitolata “Uomini-réclame” e divi santi. Culture del consumo e nuove forme di culto nelle riviste cattoliche.

Il Convegno, svoltosi nell’Aula Multimediale del Rettorato del Campus universitario di Chieti con il patrocinio della Consulta Universitaria del Cinema e dell’AIRSC – Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema, è stato dedicato a un’esplorazione ad ampio raggio del rapporto tra cinema e consumi che emerge nella stampa periodica italiana tra gli anni Cinquanta e i primi anni Settanta. Focalizzate su riviste di diversa impostazione, le relazioni al centro delle due giornate hanno messo in luce le molteplici declinazioni con cui il cinema ha contribuito a promuovere modalità e abitudini di consumo tenendo conto di un eterogeneo pubblico di lettori-spettatori.

IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO:

Il cinema e i consumi nelle riviste italiane (16-17 novembre 2022)

Per i 140 anni dalla nascita di Giovanni Papini (1881-2021) il CAST ha partecipato al progetto di ricerca promosso e curato da Tommaso Casini, sostenuto dal Dipartimento di Comunicazione Arti & Media dell’Università IULM, diretto dal Prof. Paolo Giovannetti. Un progetto che mette a confronto storici dell’arte e della critica artistica, del cinema e della letteratura.

Nell’ambito di questo progetto il 28 ottobre 2022 si è tenuto presso l’Università IULM di Milano il convegno internazionale Il visibile parlare. Giovanni Papini e le arti visivea cura di Tommaso Casini con il patrocinio di Gabinetto G. P. Vieusseux, Fondazione Primo Conti di Fiesole, SISCA (Società italiana di Storia della Critica d’Arte),  a cui ha partecipato il prof. Gianluca della Maggiore, con una relazione intitolata Suggerimenti di nuove metafisiche”. Giovanni Papini e il cinema: concetti, progetti, soggetti.  

L’opera omnia di Giovanni Papini (1881-1956) scrittore, filosofo, poeta e polemista fiorentino è stata indagata principalmente dagli storici della letteratura e della cultura europea a cavallo tra la fine del secolo XIX e il secolo XX. In un suo scritto autografo, inedito, di incerta datazione (attorno ai primi del ‘900), intitolato “Il visibile parlare” egli elencava, come spesso era solito fare, una serie di argomenti su cui era intenzionato a scrivere. Vi si leggono tra gli altri: “Ritratto medievale e del rinascimento; gli scrittori italiani (ritratti); Le maschere (maschere auree di Micene – maschere greche – maschere dei selvaggi – maschere italiane – maschere giapponesi, americane ecc.); Le belve nell’arte (dai leoni egiziani ai modernissimi); I Cesari (ritratti degli imperatori Romani da G. Cesare alla caduta dell’Impero). Il possibile volume, che si preannunciava una sorta di storia letteraria del volto e della sua rappresentazione, sul filo delle arti visive, così ipotizzato non giunse mai alla luce. Filologicamente, a ben guardare, gli argomenti dell’elenco sono tuttavia spesso presenti nella vasta produzione papiniana. 
Papini ebbe una smisurata passione per le arti visive e per i libri figurati, corroborata da una notevole conoscenza dell’arte del passato e del suo presente, a cui associava una singolare forma di gusto per il collezionismo, che andava dall’antico al contemporaneo, passando per le arti non europee. I rapporti
con i pittori, tra cui il sodalizio con Ardengo Soffici (pittore-letterato) per citare il principale, si collocava nell’alveo naturale e di antica origine che egli viveva nello spirito dell’unità delle arti e del pensiero. Letteratura e pittura, testi e immagini, pensiero e produzione artistica considerati imprescindibilmente come un unicum in cui esprimere il proprio essere. Papini non fu pittore di pennello, incisore o scultore di materia, ma scrisse di pittura e scultura, si avvaleva di incisori, fotografi e pittori per le riviste da lui fondate, per le opere che pubblicò; teorizzò sulle arti visive scrivendo tra i primi sul cinema, linguaggio da poco affacciatosi sulla ribalta delle arti. Recenti sono alcune ricerche sulla produzione di sceneggiature di film
mai realizzati sulle figure di Santa Chiara – San Francesco. Paradossalmente il Papini scrittore d’arte visiva non è mai stato approfonditamente indagato nella sua complessità dagli storici della critica dell’arte del ‘900, pur imbattutisi spesso nella sua personalità artistica.
Considerato forse a torto territorio degli studi accademici principalmente letterari e della storia del pensiero antropologico e filosofico. Se ampia è la bibliografia su Soffici, in cui il sodale Papini rientra, per la collaborazione alle riviste (Leonardo e Lacerba), manca ad esempio, a tutt’oggi, un’articolata antologia critica sulla produzione del Papini scrittore d’arte, come poco illuminata è la disamina dei temi e dei linguaggi trattati nel vasto epistolario che vede numerosi corrispondenti tra pittori e scultori (Pablo Picasso, Medardo Rosso, Oscar Ghiglia, Gino Severini, Lorenzo Viani ecc. oltre naturalmente al citato pittore/letterato di Poggio a Caiano).

IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO

Il visibile parlare. Giovanni Papini e le arti visive (28 ottobre 2022)

IL COMUNICATO STAMPA

Comunicato stampa

È stata proiettata alla 17/a edizione della “Festa del Cinema di Roma” la versione restaurata del film “La porta del cielo”, regia di Vittorio De Sica e sceneggiatura di Cesare Zavattini, uscito nelle sale per la prima volta il 22 dicembre 1944, alla cui produzione partecipò anche la Santa Sede. Il progetto di restauro, che ha raccolto grandi consensi – in particolare dal presidente dell’evento, Gian Luca Farinelli –  è stato curato dal Centro di ricerca CAST (Catholicism and Audiovisual Studies) dell’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO, che dal 2020 ad oggi ha lavorato a diversi progetti in collaborazione con importanti partner come Istituto Storico Luce Cinecittà, Società San Paolo e Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”.

Il film originale, pur non essendo riconosciuto come il lavoro più celebre del duo De Sica-Zavattini, aprì le porte ad un viaggio fondamentale nella cinematografia italiana e mondiale, quelle del Neorealismo. Già nel 1996 ci fu un tentativo di restauro de “La porta nel cielo”, presentato al Festival del cinema di Venezia ma, perduti i negativi originali, i materiali sopravvissuti si presentavano in pessime condizioni con un audio incomprensibile e immagini di bassa qualità. Il Centro di ricerca dell’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO, invece, con lo scrupoloso lavoro di monsignor Dario Edoardo Viganò e Gianluca della Maggiore, rispettivamente presidente e direttore di CAST, dal 2021 ha dato vita a un’impeccabile operazione tecnica e culturale culminata non solo con la proiezione del film durante la prestigiosa kermesse romana, ma anche con la realizzazione del documentario Argento puro, per la regia di Matteo Ceccarelli, una produzione di Officina della Comunicazione attraverso la quale si ripercorre la storia del film e si racconta nei dettagli l’operazione di restauro. Nella pellicola si alternano studiosi di storia del cinema, archivisti, gli stessi restauratori e la testimonianza di Christian De Sica, che racconta cosa si narrava del film in famiglia.

Il progetto è stato reso possibile grazie anche alla collaborazione di Associazione Officina Cultura e Territorio e della società di produzione Officina della Comunicazione, primi partner per lo sviluppo del progetto. Il CAST ha dunque svolto un’azione di promozione e coordinamento operativo riunendo intorno a un tavolo i soggetti interessati: la Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia, in possesso dei materiali filmici, la Presidenza nazionale dell’Azione cattolica italiana, detentrice dei diritti di sfruttamento del film, l’Isacem (Istituto per la Storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI), per il supporto scientifico. Si è svolta dunque un’azione di fundraising che ha coinvolto nel progetto gli sponsor AVL, AVL Cultural Foundation, Fabio Varlese e Paolo Golini. Nell’aprile 2022 è stato infine sottoscritto un accordo per il restauro tra la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Presidenza Nazionale dell’Azione Cattolica italiana e Associazione Officina Cultura e Territorio.

Il film è stato proiettato domenica 16 ottobre 2022, e in replica lunedì 17 ottobre. Presente alla proiezione della pellicola anche Christian De Sica, figlio di Vittorio. «Fu mia madre Maria Mercader a convincerlo a fare la regia – racconta il popolare artista -. Il film, come più volte ha ricordato papà, fu un’ancora di salvataggio per tanti attori, tra cui diverse famiglie ebree». D’altronde “La porta nel cielo” fu girato in condizioni estreme durante l’occupazione di Roma tra bombardamenti e rastrellamenti degli emissari nazisti.

 

LA RASSEGNA STAMPA

Rassegna Stampa_restauro La porta del cielo

IL TRAILER DEL DOCUMENTARIO

A Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, si è svolto il 20 settembre 2022 un incontro dal titolo “Il dibattito su Pasolini a cent’anni dalla nascita”. Un evento organizzato in collaborazione con il Centro di ricerca CAST (Catholicism and Audiovisual Studies) di Università Uninettuno, a cui hanno partecipato, fra gli altri, l’Ambasciatore Francesco Di Nitto, il Presidente del CAST Mons. Dario Edoardo Viganò, e che ha visto come relatori Marco Antonio Bazzocchi e Giacomo Manzoli, dell’Università di Bologna e Tomaso Subini, dell’Università degli Studi di Milano.

Nel suo intervento, Mons. Viganò ha presentato le attività del Centro studi di Uninettuno, nato nel 2020 con l’obiettivo di approfondire lo studio del rapporto tra cattolicesimo, cinema e audiovisivi in una prospettiva internazionale, con l’obiettivo più generale di promuovere la cultura cinematografica e la conoscenza dei suoi protagonisti. Da questo percorso è nata l’idea – ha proseguito Mons. Viganò – di organizzare questo appuntamento su Pier Paolo Pasolini nell’anno in cui si celebra il centenario della sua nascita, invitando tre autorevoli interpreti degli studi pasoliniani “per fare il punto sul dibattito intorno all’opera di questa figura poliedrica che occupa un ruolo centrale nella storia della cultura italiana del Novecento e la cui statura intellettuale va ovviamente anche molto oltre il cinema. Penso, per andare su temi che mi stanno cari, al tentativo di Pasolini di fare esplodere lo scandalo del sacro in una società borghese rigidamente canonizzata”.

Marco Bazzocchi ha parlato del tema della sessualità e del potere nell’opera letteraria pasoliniana e si è posto la domanda: “Può un uomo di formazione marxista (o di idee di sinistra) avere un’attenzione per il mondo della religione?”. A suo avviso, quello del “sacro” è uno dei concetti fondamentali dell’opera di Pasolini, poiché viene inteso come tutto ciò che ha una valenza etica, che ha che fare con l’umano e che non è ancora stato manipolato dal potere. Tomaso Subini si è invece soffermato su una specifica fase della produzione di Pasolini che, dall’estate del ’62 – periodo in cui scrisse la sceneggiatura di un film programmaticamente anticattolico (per cui finì sotto processo per vilipendio alla religione dello Stato) – diventò in pochi mesi punto di riferimento del cattolicesimo internazionale grazie alla vittoria del Premio Ocic (Organizzazione cattolica internazionale del cinema) al Festival di Venezia. Infine, Giacomo Manzoli ha affrontato il tema della ricerca da parte di Pasolini di un dialogo con il mondo cattolico a partire dalla sua religiosità, in un periodo in cui la società, segnatamente dagli anni ’60, era attraversata da molti cambiamenti e tensioni.

(Foto e articolo: Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede)

20 settembre 2022

La giornata di studi su Pasolini nel centenario della sua nascita

PROGRAMMA

Saluti istituzionali:
Francesco Di Nitto, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede
Mons. Dario Edoardo Viganò, presidente del CAST

Intervengono:
Marco Antonio Bazzocchi, Università di Bologna
Giacomo Manzoli, Università di Bologna
Tomaso Subini, Università degli Studi di Milano

Modera:
Laura Delli Colli, Presidente Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani

L’evento si terrà presso Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede (Viale delle Belle Arti, 2, Roma), martedì 20 settembre 2022 alle ore 10:30.

IN COLLABORAZIONE CON:

Più di quaranta relatori hanno partecipato al convegno su ‘La storia del cattolicesimo contemporaneo e le memorie del cinema e dell’audiovisivo’ organizzato dal Centro di ricerca CAST – “Catholicism and Audiovisual Studies” dell’Università Telematica Internazionale UniNettuno. Curato dal presidente e dal direttore della struttura, monsignor Dario Edoardo Viganò e Gianluca Della Maggiore, e realizzato in collaborazione con la Consulta Universitaria del Cinema, la SIAE e la Direzione generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, l’appuntamento si è svolto presso Palazzo Antici Mattei a Roma il 9 e il 10 giugno 2022 e ha offerto un primo stato dell’arte sulle fonti audiovisive e le pratiche di ricerca per lo studio della storia del cattolicesimo contemporaneo. A guidare l’agenda dei lavori, che ha coinvolto varie realtà impegnate sul fronte della conservazione dei reperti audiovisivi, le parole di Papa Francesco sulla necessità di un’istituzione che funzioni da Archivio Centrale per la conservazione permanente e ordinata secondo i criteri scientifici, dei fondi storici audiovisivi degli organismi della Santa Sede e della Chiesa universale. Una ipotesi basata sulla stessa premessa del convegno, secondo la quale è fondamentale conservare in modo adeguato i reperti audiovisivi del passato perché costituiranno le fonti storiche del futuro. A riflettere questa convinzione anche l’impegno del Centro di ricerca Cast che ha recentemente ordinato e messo a disposizione sul proprio sito internet i cinegiornali ‘Roma nel Mondo’, incentrati su fatti vaticani e cattolici e realizzati negli anni Cinquanta dalla San Paolo Film per essere diffusi in diversi paesi.  Il panel conclusivo della due giorni è stato dedicato a questa iniziativa che vuole proporsi come strumento permanente di studio del rapporto tra il cinema e il cattolicesimo.

(Foto Calvarese/SIR)

LA REGISTRAZIONE INTEGRALE DEL CONVEGNO:

Nella prima parte i saluti introduttivi e l‘Openig Speech

Nella seconda parte la prima sessione del panel Il patrimonio archivistico per lo studio delle politiche mediali del cattolicesimo

Nella terza parte la seconda sessione del panel Il patrimonio archivistico per lo studio delle politiche mediali del cattolicesimo

Nella quarta parte la prima sessione del panel Le fonti audiovisive per lo studio del cattolicesimo: case studies e pratiche di ricerca

Nella quinta parte la seconda sessione del panel Le fonti audiovisive per lo studio del cattolicesimo: case studies e pratiche di ricerca

Nella sesta parte la tavola rotonda Il patrimonio cinematografico sul cattolicesimo: tecnologie digitali tra conservazione e descrizione, restauro e filologia del film

Nella settima parte la prima sessione del panel Gli archivi sul cattolicesimo tra conservazione e trattamento del film e del patrimonio non filmico

Nell’ottava parte la seconda sessione del panel Gli archivi sul cattolicesimo tra conservazione e trattamento del film e del patrimonio non filmico

Nella nona parte la presentazione del progetto Archivi di cinema e cultura cattolica

9-10 giugno 2022

Il convegno internazionale
“La storia del cattolicesimo contemporaneo e le memorie del cinema e dell’audiovisivo”
a cura di Dario Edoardo Viganò e Gianluca della Maggiore

In una recente intervista papa Francesco ha rivelato di riflettere sulla creazione di «un’istituzione che funzioni da Archivio Centrale per la conservazione permanente e ordinata secondo i criteri scientifici, dei fondi storici audiovisivi degli organismi della Santa Sede e della Chiesa universale». Una «Mediateca», che si ponga accanto all’Archivio Apostolico e alla Biblioteca Apostolica, pensata «per la raccolta e la custodia del patrimonio di fonti storiche audiovisive di alto livello religioso, artistico e umano». Il papa ha accompagnato questo annuncio con un’articolata riflessione: «Dobbiamo essere bravi custodi della “memoria per immagini” per trasmetterla ai nostri figli, ai nostri nipoti. […] Viviamo nel tempo dell’immagine e questo tipo di documenti è ormai diventato per la nostra storia – e sempre più lo diventerà – un complemento permanente alla documentazione scritta. Per di più si tratta di documenti dal carattere intrinsecamente universale perché trascendono i confini linguistici e culturali e possono essere compresi con immediatezza da tutti. […] Non bisogna sottovalutare l’importanza di questi documenti che, pur essendo un patrimonio recente, è paradossalmente molto fragile e necessita di costanti cure: molto è già andato perso a causa dell’incuria e della mancanza di risorse e competenze» (Viganò 2021).

Si tratta di riflessioni che intercettano argomenti di grande attualità nella comunità scientifica internazionale, ma ancora relativamente poco sviluppati nell’ambito delle pratiche d’archivio e degli studi sul cattolicesimo. Se le parole del papa riecheggiano, quasi letteralmente, il monito con cui la Conferenza Generale dell’Unesco accompagnò nel 2005 l’istituzione del «World Day for Audiovisual Heritage», esse sanciscono implicitamente il sostanziale fallimento della missione storica affidata da Giovanni XXIII alla Filmoteca Vaticana nel 1959 (Viganò 2019) e corroborano i recentissimi sforzi fatti dalla Santa Sede e dalla Chiesa italiana per la valorizzazione del patrimonio audiovisivo (sfociati, ad esempio, nel 2018 in un accordo tra la CEI e l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi). Nel contempo le suggestioni del papa avvalorano l’idea che la ricerca storica si trovi davanti ad una sfida particolarmente impegnativa che, sotto certi aspetti, ricorda quella che verso la fine dell’Ottocento essa dovette affrontare al momento dell’apertura dell’Archivio vaticano voluta da Leone XIII, quando gli studiosi dovettero confrontarsi con l’impressionante mole di materiali prodotti dalle nunziature della Santa Sede nel mondo costringendoli ad affinare il metodo storico-critico (Menozzi 2017). La sollecitazione appare dunque verso un necessario superamento della «prospettiva logocentrica» che fino ad oggi ha dominato gli studi sul cattolicesimo relegando a «tema marginale» lo studio delle immagini. Una «lacuna mostruosa» (Filoramo 2016) che per il cinema e l’audiovisivo stanno da tempo provando a colmare gli studi sorti nell’ambito dei Film and Media Studies (Eugeni, Viganò 2006; Biltereyst, Treveri Gennari 2015; Della Maggiore, Subini 2018; Subini 2021) ma secondo prospettive metodologiche che poco ancora possono giovarsi di un reale dialogo interdisciplinare e di una riflessione teorico-epistemologica che coinvolga gli archivisti.

Partendo da un simile orizzonte, il convegno La storia del cattolicesimo contemporaneo e le memorie del cinema e dell’audiovisivo, promosso dal CAST in collaborazione con la Consulta Universitaria del cinema e il supporto della SIAE si propone di realizzare un primo stato dell’arte sulle fonti audiovisive e le pratiche di ricerca per lo studio della storia del cattolicesimo contemporaneo. Il convegno nasce come frutto del lavoro compiuto dal CAST per il progetto Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema ed i cattolici” finanziato dalla Direzione Generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura, da cui è scaturita l’idea di convocare esperti dei patrimoni audiovisivi, archivisti, conservatori, studiosi e accademici per un confronto pluriarticolato che partendo dall’Italia si estenda all’ambito internazionale. Da un lato il convegno chiama a raccolta le istituzioni piccole e grandi di varia tipologia (cineteche, archivi, biblioteche) che conservano materiale audiovisivo afferente a realtà cattoliche ed enti ecclesiastici con l’intento di mappare l’esistente e procedere a un raffronto teorico e tecnico sulle pratiche d’archivio audiovisivo e sulle frontiere aperte dalla svolta digitale, dall’altro il convegno sollecita una riflessione ampia e interdisciplinare attorno alla funzione storiografica delle immagini in movimento e dell’audiovisivo per lo studio del cattolicesimo.

Comitato scientifico:

Giulia Carluccio –  Università degli Studi di Torino
Lucia Ceci – Università di Roma Tor Vergata
Ruggero Eugeni  – Università Cattolica del Sacro Cuore
Mariagrazia Fanchi – Università Cattolica del Sacro Cuore
Daniele Menozzi – Scuola Normale Superiore
Peppino Ortoleva – Università degli Studi di Torino
Tomaso Subini – Università degli Studi di Milano

L’evento si terrà presso Palazzo Antici Mattei (Via Michelangelo Caetani, 32, Roma), il 9 e 10 giugno 2022.

MATERIALI DI COMUNICAZIONE:
Il programma
Il comunicato stampa

IN COLLABORAZIONE CON:

Piccoli documentari sull’attività del Papa, dei missionari cattolici in tutto il pianeta, della vita religiosa della Chiesa cattolica a varie latitudini in un segmento importante della storia del dopoguerra. Si tratta di ‘Roma nel Mondo’, i cinegiornali prodotti su base mensile tra il 1955 e il 1960 dalla San Paolo Film. Una serie composta da 41 numeri per un totale di 242 servizi che raccontano la vitalità della Chiesa sostanzialmente sotto il Pontificato di Pio XII che morì nel 1959. Il ritrovamento delle pellicole è avvenuto in un magazzino dell’Archivio Luce che ha provveduto a digitalizzarli. E ora l’intero corpus sarà reso disponibile on line sulla digital library curata dal Centro di ricerca CAST grazie alla collaborazione con la SIAE e al progetto ‘Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema e i cattolici – Prima Edizione’ dell’Università telematica internazionale Uninettuno finanziato  dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura italiano. L’iniziativa è stata presentata il 17 maggio 2022 a Roma durante un incontro all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede con interventi di Gianluca della Maggiore, Direttore del Centro di ricerca CAST – Università UniNettuno; Patrizia Severi, del Centro di ricerca CAST – Università UniNettuno; Enrico Bufalini, Direttore Archivio Storico Istituto Luce Cinecittà; e Antonella Pagliarulo, autore di Regesta.exe. A moderare il dibattito mons. Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali nonché Presidente del Centro di ricerca CAST e Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università telematica internazionale UniNettuno.

LA NOTIZIA SULLA STAMPA:

Arrivano online i cinegiornali San Paolo degli anni ’50 sulla Chiesa di Pio XII (Vatican News, 20 maggio 2022)

La cronaca degli eventi cattolici con i cinegiornali di “Roma nel mondo” (Sir, 18 maggio 2022)

LA REGISTRAZIONE DELL’EVENTO (a cura di TelePace):

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