Cast: Catholicism and Audiovisual Studies

Università Uninettuno

Nome dell'autore: gianlucadellamaggiore

Piccoli sguardi tra passato e futuro. Archivio storico video-fotografico dell’Ospedale Pediatrico "Bambino Gesù​

Il progetto, iniziato nel maggio 2022 e concluso il 31 gennaio 2023, è stato realizzato dal CAST grazie ad un finanziamento della SIAE e alla collaborazione con l’Archivio storico video-fotografico dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”. Obiettivo del progetto è stato il recupero, lo studio e la valorizzazione dell’importante patrimonio audiovisivo relativo all’«Ospedale del Papa», al fine di un suo inserimento nella banca dati digitale del CAST, ora in via di essere inserita integralmente nella Digital Library MAC (Memorie Audiovisive del Cattolicesimo).

Nel 2019 l’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” ha compiuto 150 anni. Dalle prime quattro bambine ricoverate nell’«ospedalino di via delle Zoccolette» fino ai seicento posti letto di oggi, dislocati su più sedi, e ai progetti di cooperazione internazionale che coinvolgono molti paesi in tutto il mondo, sono «forse centinaia di migliaia le vite incontrate, accudite, salvate o semplicemente accompagnate» (Mariella Enoc, Prefazione, in A. Casavecchia, L’ospedale dei bambini, 1869-2019 una storia che guarda al futuro, Rizzoli, Milano 2019, p. 5). Non più solo bambini di Roma, ma provenienti da tutta Italia e dall’estero. Questo percorso di crescita del più antico ospedale pediatrico d’Italia divenuto «l’ospedale dei figli del mondo» è documentato da centinaia di foto (le più antiche delle quali risalgono alla fine dell’800), alle quali si sono aggiunti spezzoni sonori e cinematografici che documentano da una prospettiva inedita la costruzione di nuovi padiglioni, le visite dei pontefici e dei personaggi illustri, gli eventi più significativi della vita dell’Ospedale e dei bambini che qui sono stati curati in tanti anni di storia. Piccoli sguardi sul passato – per usare il peculiare punto di vista dei suoi piccoli pazienti – che l’Ospedale ha recentemente voluto proiettare nel futuro, in occasione del 150° anniversario dalla fondazione, cominciando un lavoro di riorganizzazione del suo ricco patrimonio che ha condotto alla digitalizzazione di foto e filmati corredati con alcune prime informazioni rintracciabili attraverso testi scritti e testimonianze dirette.

Il piano storico-scientifico

Sul piano storico-scientifico il progetto ha contribuito a dare visibilità a un patrimonio che, pur rimasto per diverse ragioni fino ad oggi decisamente poco conosciuto, è capace di raccontare da una prospettiva inedita la peculiare storia dell’Ospedale dei bambini, soprattutto nel suo stretto rapporto con i pontefici e la Santa Sede. Si è trattato, dunque, di delineare una memoria per immagini costruita anche attivando sinergie con cineteche e archivi nazionali al fine di gettare una luce originale sulla storia culturale del nostra Paese e, in altri termini, di testimoniare l’evoluzione in campo scientifico, ma anche socio-culturale, che ha portato il Bambino Gesù a essere oggi il più grande policlinico e centro di ricerca pediatrico in Europa con una rete di interventi che si estende in quattro continenti.

Il piano storico-archivistico

Sul piano storico-archivistico gli esiti del progetto hanno condotto a recuperare materiali eterogenei che si legano a tre visite dei pontefici all’Ospedale: quella di Giovanni XXIII del 25 dicembre 1958, quella di Paolo VI il 1° gennaio 1968 e, infine, quella voluta da Giovanni Paolo II il 7 gennaio del 1979. Oltre alle fonti audiovisive, si è proceduto all’individuazione di documentazione fotografica, documentale e di un’ampia selezione di materiale a stampa (in particolare articoli su quotidiani e periodici di orientamento cattolico) utile a inquadrare in un contesto più ampio l’impatto che ebbero nella società italiana questi avvenimenti. Svolta l’attività preliminare di ricerca, si è poi proceduto alla loro catalogazione secondo la normativa e gli standard di settore previsti a livello nazionale e internazionale. Si sono poi operate specifiche ricerche in archivi nazionali (Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico; Istituto Luigi Sturzo di Roma; Teche Rai) per ampliare lo sguardo di indagine nel quale collocare le fonti audiovisive, in particolar modo attraverso una stretta sinergia con l’Archivio storico dell’Istituto Luce Cinecittà.

Il risultati

I risultati del progetto sono stati diffusi mirando a due diversi target:

1. la comunità scientifica per raggiungere la quale si è proceduto alla presentazione di parte dei risultati nel convegno internazionale La storia del cattolicesimo contemporaneo e le memorie del cinema e dell’audiovisivo del 9-10 giugno 2022 attraverso uno specifico panel tematico;
2. un target “generalista”, per il quale è stato realizzato l’evento di lancio del materiale raccolto nella banca dati Una storia audiovisiva dell’Ospedale dei bambini. L’archivio video-fotografico del Bambino Gesù  all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede il 19 gennaio 2023. Oltre alla diretta su Telepace (canale 75), questo evento ha avuto ampio risalto anche sulla stampa nazionale e attraverso la condivisione sui canali social.

Digitalizzazione e valorizzazione dei cinegiornali Roma nel mondo​

Il progetto di ricerca sui cinegiornali “Roma nel mondo” è stato realizzato dal CAST tra il 2019 e il 2021 grazie ad un finanziamento della SIAE e alla collaborazione dell’Archivio Storico Luce (Istituto Luce-Cinecittà), dell’Archivio della Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura e dell’Archivio Storico generale della Società San Paolo. Il progetto ha messo al centro la serie di cinegiornali “Roma nel Mondo”, un prodotto cinematografico realizzato negli anni Cinquanta dalla Sampaolo Film di particolare rilevanza per la storia del cattolicesimo in quanto unico esempio di attualità cinematografiche a diffusione internazionale, esclusivamente dedicate ai fatti cattolici e vaticani.

La genesi, la ricerca, i risultati

A porre l’attenzione sulla testata cinegiornalistica “Roma nel mondo”, di cui dopo la sua cessazione a inizio anni Sessanta si era persa completamente traccia, è stato Pier Luigi Raffaelli che ne ha intuito tutta l’importanza analizzando nel corso del 2017 la relativa documentazione storica di revisione cinematografica presso l’Archivio della Direzione generale Cinema e audiovisivo. Col progetto ideato dal CAST si sono successivamente approfondite le ricerche negli archivi della San Paolo fino al coinvolgimento dell’Archivio Storico Luce che dagli anni Novanta, a seguito di un accordo di deposito con la Società San Paolo, conserva le pellicole di “Roma nel mondo” e ne detiene i diritti di sfruttamento.

Nell’ambito della collaborazione stretta con Uninettuno, l’Archivio Storico Luce ha dunque provveduto alla acquisizione digitale delle pellicole, consentendo poi l’intervento di catalogazione operato dal CAST e alla loro pubblicazione per la loro consultazione e diffusione. L’accordo con la Società San Paolo e con la Direzione generale Cinema e audiovisivo ha consentito anche la pubblicazione della relativa documentazione della revisione cinematografica.

I risultati di questo lavoro che ha compreso attività di ricerca, digitalizzazione e catalogazione  saranno integralmente disponibili nella Digital Library “Memorie Audiovisive del Cattolicesimo”.

È in sintonia con le raccomandazioni di papa Francesco sulla valorizzazione dei reperti audiovisivi della Chiesa il volume del direttore del CAST, Gianluca della Maggiore ‘Le vedute delle origini su Leone XIII. Vaticano, Biograph e Lumière’ (edito da Utet Università), presentato il 9 novembre 2023 nella Filmoteca Vaticana. Un luogo chiave nel falso storico – ora definitivamente chiarito dal libro – che ha accompagnato per decenni la narrazione intorno alla paternità delle prime immagini cinematografiche di un pontefice.

È proprio nella Filmoteca Vaticana, in occasione della sua istituzione ufficiale, nel 1959, che il breve filmato di papa Pecci nei giardini vaticani venne mostrato come opera realizzata dai fratelli Lumière. E da allora fino ad oggi – in documentari, servizi giornalisti e sul web – si è sempre ripetuto che l’autore fosse stato nel 1896 Vittorio Calcina, il rappresentante in Italia della realtà francese. Nessuno ha mai menzionato William Kennedy Laurie Dickson che le realizzò due anni dopo per l’American Mutoscope and Biograph Company.

Eppure, come ricostruisce la ricerca, nell’Archivio Apostolico Vaticano sono custoditi diversi documenti che lo confermano. A cominciare dalla nota manoscritta del maggiordomo del pontefice, il futuro cardinale Francesco Salesio Della Volpe, indirizzata al delegato apostolico a Washington, Sebastiano Martinelli, nella quale si descrivono dettagliatamente le tre sedute di riprese effettuate da Dickson tra giugno e luglio 1898. Le carte svelano inoltre i motivi della rottura con gli operatori statunitensi: il Vaticano li accusò di fare un commercio scandaloso delle immagini del papa, arrivando persino ad ipotizzare un’azione legale. 

“Un libro che consente di fare luce su una vicenda controversa”, ha affermato il prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini, che nel saluto introduttivo si è soffermato sull’importanza di valorizzare i reperti storici per salvaguardare la cultura e tramandarla alle nuove generazioni. Ribadendo la necessità di mantenere vivi i rapporti con le altre istituzioni vaticane specializzate sul passato, la ricerca riflette la missione incoraggiata dal Papa che la Fondazione MAC – Memorie Audiovisive del Cattolicesimo persegue in tandem con il Centro di ricerca CAST – Catholicism and Audiovisual Studies dell’Università UniNettuno.

Nel suo intervento, monsignor Dario Edoardo Viganò, presidente della Fondazione MAC – Memorie Audiovisive del Cattolicesimo e vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, ha sottolineato che “è verosimile pensare che il raccordo con gli altri archivi vaticani – dove è presente tutta la documentazione che ha permesso la scrittura di questo volume – avrebbe fin dall’inizio consentito alla Filmoteca Vaticana di trattare con maggiore accuratezza filologica il documento filmato su Leone XIII interrompendo immediatamente la catena di diffusione della versione attribuita a Calcina o, perlomeno, fornendo una sua contestualizzazione”.

LA NOTIZIA SULLA STAMPA:

La rassegna stampa

MATERIALI COMUNICAZIONE:

La locandina

Il comunicato stampa

9 novembre 2023

La presentazione del volume di Gianluca della Maggiore
Le vedute delle origini su Leone XIII. Vaticano, Biograph e Lumière tra mito e storia 

La presentazione del volume di Gianluca della Maggiore Le vedute delle origini su Leone XIII. Vaticano, Biograph e Lumière tra mito e storia (Utet Università, 2023). Sulle prime immagini cinematografiche di papa Leone XIII esiste una storia controversa: una versione veicolata tutt’oggi dalla Santa Sede ne dà paternità a Vittorio Calcina, agente per l’Italia dei Lumière, datandole al 1896, eppure le prime vedute sono da attribuire a William Kennedy Laurie Dickson, che le realizzò nel 1898 per l’American Mutoscope and Biograph Company. Sulla base di una vasta documentazione e di un rigoroso lavoro filologico condotto sulle carte degli archivi vaticani, l’autore svela i motivi all’origine del «falso Calcina» e della sua persistente fortuna. Ne esce completamente riscritta la storia dell’atto di incontro tra il papato e il cinema. In un quadro geopolitico complesso, tra gli scontri con la Biograph per il commercio mondiale delle vedute e le controverse questioni teologiche sulla gestione del nuovo «corpo cinematografico» del papa, si staglia la stretta relazione tra i fratelli Lumière e il Vaticano, finora del tutto ignorata.

PROGRAMMA

Saluti

Paolo Ruffini – Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede

Intervengono

Mons. Dario Edoardo Vigano – Presidente della Fondazione MAC e del CAST
Dott. Paolo Mieli – Giornalista e saggista

Modera
Cecilia Seppia – Giornalista Vatican News

Sarà presente l’autore.

L’evento si terrà presso la Sala Deskur della Filmoteca Vaticana, Città del Vaticano (ingresso dal Sant’Uffizio), giovedì 9 novembre 2023 alle ore 17:00.

MATERIALI DI COMUNICAZIONE:

La locandina

IN COLLABORAZIONE CON:

Si è tenuta il 26 maggio 2023 a Palazzo Borromeo a Roma la presentazione del libro Papi e media. Redazione e ricezione dei documenti di Pio XI e Pio XII su cinema, radio e tv, a cura di monsignor Dario Edoardo Viganò,  Presidente della Fondazione Mac e del Centro di ricerca Cast.

Il volume (Il Mulino, 232 pagine, 20 euro), che contiene saggi scritti dallo stesso Viganò, da Gianluca della Maggiore (Uninettuno), Federico Ruozzi (Università di Modena e Reggio Emilia) e Raffaella Perin (Università Cattolica di Milano) ricostruisce i processi redazionali e le fasi di ricezione dei più importanti testi magisteriali promulgati da Pio XI e da Pio XII sui mezzi audiovisivi di massa. L’analisi dell’iter di realizzazione dei documenti e la loro diffusione planetaria fanno emergere l’evoluzione dell’atteggiamento della Chiesa cattolica verso i media.

Dopo i saluti di Francesco Di Nitto, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, alla presentazione sono intervenuti il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Parolin ha sottolineato come il volume ha il pregio di consegnare i frutti di ricerche che non solo ricostruiscono avvenimenti del passato «ma che, al contempo, illuminano tematiche di grande attualità per la missione della Chiesa, imprimendo anche una tensione prospettica per la strada che sarà doveroso seguire nel prossimo futuro».

Nel suo intervento il ministro Sangiuliano dopo aver proposto una riflessione sul legame tra religione e media richiamando anche l’opera di McLuhan ha osservato come il volume di monsignor Viganò non si limiti a «ricostruire, come da suo esplicito intento, i processi redazionali di alcuni dei più importanti documenti del Magistero pontificio sui media, ma si spinge oltre fornendo un quadro originale su quel complesso di sfide, suggestioni, criticità e sollecitazioni che l’affermarsi dei mass media ha lanciato alla Chiesa e, non di meno, anche a chi si trovava a gestire la Res Publica».

A conclusione della presentazione monsignor Viganò ha ricordato come «questa pubblicazione rappresenti l’ultimo frutto di un cantiere di ricerca che da vari anni in Italia, inserendosi con originalità nel filone dei Religion and Media Studies, ha messo al centro della sua analisi i processi storici sui quali si è costruito il complesso rapporto tra cattolicesimo e media nel corso del Novecento. È un percorso di ricerca che per me parte da lontano». Un percorso cui, ha ricordato l’autore, «l’istituzione nel 2020 del centro di ricerca Cast presso l’Università Telematica Internazionale UniNettuno ha dato poi ulteriore impulso a questi filoni di ricerca».

Per monsignor Viganò, infine, la novità dei contributi raccolti all’interno del volume presentato oggi «sta proprio in un nuovo approccio storico-critico con il quale viene gettata ulteriore luce conoscitiva su documenti di estrema importanza per delineare le caratteristiche del filo comune che ha unito il cattolicesimo con il lento, ma costante sviluppo dei mass-media e, al contempo, risulta fondamentale per leggere in profondità i percorsi di maturazione dei testi ponendoli in stretta relazione alle più generali politiche ecclesiastiche e al contesto globale nel quale essi vennero prodotti».

(Fotografie di Daniele Garofani)

26 maggio 2023

Presentazione del volume a cura di Dario E. Viganò Papi e media. Redazione e ricezione dei documenti di Pio XI e Pio XII su cinema, radio e tv

Attingendo a documenti degli archivi vaticani e in particolare ai fondi relativi al pontificato di Pio XII, resi recentemente disponibili presso l’Archivio Apostolico Vaticano, il volume a cura di Dario E. Viganò Papi e media. Redazione e ricezione dei documenti di Pio XI e Pio XII su cinema, radio e tv (Il Mulino, Bologna 2023) ricostruisce i processi redazionali e le fasi di ricezione dei più importanti testi magisteriali promulgati da Pio XI e da Pio XII sui mezzi audiovisivi di massa. L’analisi dell’iter di realizzazione dei documenti e la loro diffusione planetaria fanno emergere l’evoluzione dell’atteggiamento della Chiesa cattolica verso i media, ma anche il progressivo allargamento dello sguardo e delle prospettive: accanto a una politica di attenta vigilanza contro questi mezzi, potenti veicoli di una modernità in contrasto con i dettami del cattolicesimo, si fa sempre più manifesta una strategia positiva e propositiva verso i media tesa ad adeguare il messaggio della Chiesa per una società nel pieno di mutamenti epocali. I documenti considerati sono l’enciclica Vigilanti cura (1936) sul cinema, l’esortazione apostolica I rapidi progressi (1954) sulla televisione, i due Discorsi sul film ideale (1955) e l’enciclica Miranda prorsus (1957) dedicata a cinema, radio e televisione.

PROGRAMMA

Saluti istituzionali:
Francesco Di Nitto, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede

Intervengono:
S.Em.za Rev.ma il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato
Prof. Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura
Conclude:
Mons. Dario Edoardo Viganò, presidente Fondazione MAC e CAST

Modera:
Giovanna Pancheri, Giornalista e anchor SKY TG24

L’evento si terrà presso Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede (Viale delle Belle Arti, 2, Roma), venerdì 26 maggio alle ore 16:00.

IN COLLABORAZIONE CON:

L’Università LUMSA – Dipartimento di Scienze umane, in sinergia con il Dottorato di ricerca in Educazione, linguaggi culture hanno dedicato a Pier Paolo Pasolini, figura di primo piano nella letteratura italiana del secolo scorso, il convegno «Cerco Cristo fra i poeti». Pasolini e il cristianesimo.  Il convegno tenutosi il 4 maggio 2023 presso l’Aula 4 del Dipartimento di Scienze umane ha ottenuto il patrocinio del Comitato Nazionale per il centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (istituito dal Ministero della Cultura) e della Società per lo studio della modernità letteraria ­- MOD.

Nell’ambito del convegno è intervenuto mons. Dario Edoardo Viganò con una relazione su Il Vangelo secondo Matteo in collaborazione con il prof. Tomaso Subini (Università degli Studi di Milano), volta a ricostruire eventi e reazioni all’assegnazione del premio dell’Office Catholique International du Cinema (OCIC) al film di Pasolini durante la XXV edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia tenutasi dal 27 agosto al 10 settembre del 1964. Proprio il regista bolognese, osservato speciale soprattutto dalla stampa cattolica dopo le aspre e dure polemiche che avevano seguito l’uscita de La ricotta, le accuse di vilipendio della religione di Stato e il sequestro del film, portò a questo appuntamento un’opera assolutamente ortodossa che rispondeva, come efficacemente ricostruito da Subini, a una strategia di “avvicinamento funzionale” tra Pasolini e il mondo cattolico.  

L’incontro  è terminato con la proiezione in sala di alcuni estratti dal film La ricotta, recentemente restaurato a 50 anni dall’uscita nelle sale (1963).

LA NOTIZIA SULLA STAMPA:

“Cerco Cristo fra i poeti. Pasolini e il cristianesimo”, un convegno alla Lumsa (Vatican News, 5 maggio 2023)

MATERIALI COMUNICAZIONE:

La locandina

 

“Ho immaginato un percorso che possa presto condurre alla nascita di una istituzione che funzioni da Archivio Centrale per la conservazione permanente e ordinata secondo i criteri scientifici, dei fondi storici audiovisivi degli organismi della Santa Sede e della Chiesa universale”. Così Papa Francesco in un messaggio ai membri della Fondazione MAC – Memorie Audiovisive del Cattolicesimo, riuniti il 2 maggio 2023 nella prima plenaria presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Nel messaggio letto da mons. Angelo Vincenzo Zani – Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa – membro del Comitato scientifico di MAC, papa Francesco ha salutato con favore la nascita e le sfide della Fondazione MAC, ribadendo che “gli obiettivi che la Vostra Fondazione intende perseguire rispondono ad una reale urgenza culturale per tutta la Chiesa”. Mons. Zani ha poi ricordato che “la recente Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, assegna alla Biblioteca Apostolica Vaticana il compito ‘di raccogliere e conservare un patrimonio ricchissimo di scienza e di arte e di metterlo a disposizione degli studiosi che ricercano la verità’ ed in questo ambito è da inquadrare anche l’orizzonte di attività della Fondazione”.

Costituitasi nel mese di marzo 2023 la Fondazione MAC – Memorie Audiovisive del Cattolicesimo nasce per rispondere all’urgenza culturale del recupero, della preservazione e della valorizzazione del patrimonio storico audiovisivo e di quello documentale ad esso collegato, relativo al cattolicesimo. Le direttrici di lavoro principali sono: la preservazione e l’accessibilità (incentivando progetti di restauro, anche digitale, digitalizzazione dei materiali d’archivio, la valorizzazione di quelli già digitalizzati attraverso la messa a disposizione di uno spazio comune di condivisione dei risultati) e la ricaduta culturale, accademica ed educativa (creando un ambiente online multipolare, per favorire lo sviluppo di nuovi progetti di ricerca, valorizzare quelli esistenti; implementare collaborazioni scientifiche; scambio di informazioni, buone pratiche e lo sviluppo di modelli didattici specifici).

“L’idea della Fondazione inizia a prendere forma nel 2021 – sottolinea il Presidente mons. Dario Edoardo Viganò – quando il Santo Padre, in occasione di un’intervista sul cinema ribadì ancora una volta il ritardo accumulato dalle istituzioni ecclesiastiche per la salvaguardia del patrimonio audiovisivo della Chiesa cattolica, a fronte delle iniziative già da tempo intraprese ‘da istituzioni statali e organismi internazionali specializzati a livello globale’. In quel contesto lanciò la sfida dell’istituzione della Mediateca Apostolica Vaticana e la Fondazione MAC di fatto è un primo passo nella direzione auspicata da Francesco. I nostri punti di forza sono la condivisione e l’eccellenza; infatti già dalla sua costituzione, MAC unisce realtà leader nel campo dello studio e conservazione dell’audiovisivo. Cogliamo tutta la forza del digitale e pensiamo di poter attrarre interesse pubblico e privato per avviare progetti che favoriscano un lavoro di rete tra università, enti di ricerca, cineteche, archivi e istituti di conservazione. Ci vediamo come una struttura ponte che costruisce ponti e reti con altre realtà”.

“Stiamo lavorando ad un portale storico, una digital library tematica – spiega Gianluca della Maggiore Direttore del Centro di ricerca Catholicism and Audiovisual Studies (CAST) dell’Università Telematica Internazionale UniNettuno, membro del Comitato scientifico di MAC –, che attraverso un unico punto di accesso online consenta la connessione del patrimonio storico audiovisivo del cattolicesimo, oggi disseminato nelle collezioni dei più svariati soggetti conservatori. La sfida è quella di accogliere sul portale documenti storici di varia tipologia (audiovisivi, fotografie, carte, opuscoli, manifesti) connettendo le realtà eterogenee che li conservano e valorizzando i loro patrimoni. Un grande archivio digitale e un portale di studi e documentazione a disposizione di tutti”.

Per Chiara Sbarigia Presidente di Cinecittà S.p.A. “l’intersecarsi di competenze diverse, riunite nel MAC, consentirà inoltre di far emergere e mettere a confronto materiali scollegati tra loro, e spesso, anche per questo, rimasti inediti. L’Unione Cinematografica Educativa, tradotta con l’acronimo L.U.C.E, è stata fondata con una funzione principalmente didattica, funzione che ancora oggi è attiva ed è confluita nella società Cinecittà SpA. Stessa sorte ‘societaria’ ha subito l’Archivio Luce, iscritto nel Registro ‘Memory of the World – Unesco’ e che rappresenta la memoria storica e culturale del nostro Paese è una fonte documentaria insostituibile per la conoscenza della storia mondiale. La natura composita dell’Istituto Luce e dell’Archivio Storico, così come l’impegno a renderlo sempre più accessibile e fruibile, ci hanno convinto a partecipare con entusiasmo al prezioso progetto della Fondazione MAC, volto a valorizzare il patrimonio documentale relativo al cattolicesimo e a renderlo disponibile a generazioni di studiosi della materia, di studenti e anche di semplici appassionati”.

A centoventi anni dalla nascita, lo sceneggiatore, scrittore e giornalista italiano Cesare Zavattini (Luzzara – RE, 20 settembre 1902 – Roma, 13 ottobre 1989) è stato ricordato con una pubblicazione, in italiano e spagnolo e in coedizione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e ICAIC, Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos, realizzata con il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MIC ed edito da Magale Edizioni. 

Il volume è stato presentato in Campidoglio, mercoledì 29 marzo 2023. Un’opera che ne racconta la poetica e la produzione cinematografica. All’interno delle iniziative di Orizzonti Italia-Cuba, il volume curato da Dario Edoardo Viganò ripercorre la memoria artistica di uno dei maestri del cinema italiano attraverso saggi di accademici e studiosi – Orio Caldiron, Luciano Castillo, Gianluca della Maggiore, Gualtiero De Santi, Rosanna Scatamacchia, Simone Terzi, Anastasia Valecce –, corredati da un contributo patrimoniale di immagini  concesso  in disponibilità dall’ Archivio Fotografico della Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia – e dai principali archivi in cui è custodito il patrimonio di Zavattini.

Il libro offre l’opportunità di rileggere l’eredità culturale di uno dei padri del neorealismo – autore insieme a Vittorio De Sica di titoli iconici come I bambini ci guardano (1943), Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948), Miracolo a Milano (1951) e Umberto D. (1952) – e al contempo consente di rintracciare le contaminazioni tra cinema italiano e cubano proprio grazie all’artista di Luzzara: il contributo di Cesare Zavattini è stato infatti fondamentale per la prima generazione di registi e intellettuali cubani.

“L’anno 2022 – ha dichiarato Viganò – è stata l’occasione per rileggere il grande contributo che Cesare Zavattini ha offerto al cinema e al mondo della cultura di due Paesi, l’Italia e l’isola di Cuba. In occasione dei centoventi anni dalla nascita dello sceneggiatore-scrittore emiliano, grazie all’appoggio delle principali istituzioni del settore, a cominciare dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiC e dell’Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos, si è creata un importante gruppo di ricerca internazionale che ha voluto rimarcare non solo i preziosi lasciti culturali di Zavattini ma anche le numerose influenze sulla creatività delle generazioni a lui successive, aspetti che a ben vedere hanno contribuito a incrementare il dialogo tra l’Italia, Europa, e l’America Latina, di cui Cuba è un importante avamposto cinematografico. Ringrazio i colleghi e gli esperti che si sono cimentati in questa impresa – Orio Caldiron, Luciano Castillo, Gianluca della Maggiore, Gualtiero De Santi, Rosanna Scatamacchia, Simone Terzi, Anastasia Valecce –, un lavoro che trova ora finalmente la veste di un importante catalogo arricchito dal significativo contributo iconografico dell’Archivio Fotografico della Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia. Il volume Cesare Zavattini e l’eredità culturale tra Italia e Cuba costituisce un prezioso tassello per mantenere viva l’eredità di un grande intellettuale ponte tra due industrie culturali, ma soprattutto evidenza la centralità della memoria dell’audiovisivo nella società odierna e del domani. Un Paese senza memoria cinematografica, è una realtà che si condanna a guardare al futuro con le lenti sbagliate”.

29 marzo 2023

La presentazione del volume
a cura di Dario E. Viganò Cesare Zavattini e l’eredità culturale tra Italia e Cuba

Il volume a cura di Dario E. Viganò Cesare Zavattini e l’eredità culturale tra Italia e Cuba (Magale, Roma 2023) offre l’opportunità di rileggere l’eredità culturale di uno dei padri del neorealismo – autore insieme a Vittorio De Sica di titoli iconici come I bambini ci guardano (1943), Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948), Miracolo a Milano (1951) e Umberto D. (1952) – e al contempo consente di rintracciare le contaminazioni tra cinema italiano e cubano proprio grazie al grande luzzarese: il contributo di Cesare Zavattini è stato infatti fondamentale per la prima generazione di registi e intellettuali cubani.

PROGRAMMA

Intervengono:
Miguel Gotor -Assessore alla Cultura
Giulia Silvia Ghia Assessora I Municipio Politiche Culturali, Politiche educative, Sport e Politiche Giovanili
Carla Consuelo Fermariello – Presidente XI Commissione Consiliare Permanente – Scuola
Lucia Borgonzoni – Sottosegretario di Stato MIC, Ministero della Cultura
Dario Edoardo Viganò – Presidente CAST
Marta Donzelli – Presidente Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia
Mimmo Calopresti – Regista e Autore
Francesco Ranieri Martinotti – Presidente ANAC, Associazione Nazionale Autori Cinematografici
Gianluca della Maggiore – Direttore CAST
Anastasia Valecce – Università Spelman College, Atlanta

Modera:
Maria Rosaria Gianni, giornalista

MATERIALI DI COMUNICAZIONE:

– Il programma

IN COLLABORAZIONE CON:

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