Cast: Catholicism and Audiovisual Studies

Università Uninettuno

Nome dell'autore: gianlucadellamaggiore

PRIN - Il cinema italiano nelle nuove fonti degli Archivi Vaticani sul pontificato di Pio XII (1939-1958): strategie di comunicazione tra silenzi e retoriche pubbliche dalla guerra mondiale alla guerra fredda 

Il CAST collabora al progetto Il cinema italiano nelle nuove fonti degli Archivi Vaticani sul pontificato di Pio XII (1939-1958): strategie di comunicazione tra silenzi e retoriche pubbliche dalla guerra mondiale alla guerra fredda dell’Università degli Studi di Milano, dell’Università Telematica Internazionale UniNettuno e dell’Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa” finanziato nell’ambito del bando PRIN 2022 (Progetto di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale) del MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca).

Il progetto

Il progetto intende indagare la relazione tra la Santa Sede e i mezzi di comunicazione di massa negli anni del pontificato di Pio XII (1939-1958), focalizzandosi sull’Italia, contesto d’incubazione delle strategie universali della Chiesa, e sul cinema, principale protagonista della scena mediale in quel periodo. Nell’eccezionale produzione storiografica dedicata fino ad oggi a questo pontificato quello dei media è un tema che non ha ricevuto l’attenzione che merita: eppure la sua centralità è indiscutibile. Già nel 1992 Silvio Lanaro osservava come Pacelli avesse coltivato «un’attenzione spasmodica, multiforme, martellante, quasi ossessiva per i mezzi di comunicazione di massa» (Storia dell’Italia repubblicana: dalla fine della guerra agli anni Novanta, Marsilio, Venezia 1992, p. 109). Il relativo disinteresse degli storici appare ancor più ingombrante, se si nota che la questione dei «silenzi» verso l’Olocausto — tema intrinsecamente legato a strategie di comunicazione — è stato il vero (e spesso unico) motore del dibattito attorno a questo papa.

La recente apertura dei nuovi fondi degli Archivi Vaticani su Pio XII è l’occasione per operare un’indagine che partendo dal quadro italiano si estenda a largo raggio per ridiscutere il pontificato dalla prospettiva dei contesti mediali e specificamente cinematografici. Scopo finale del progetto è capire quale ruolo abbia giocato il cinema nell’ambito delle pratiche di governo del papato, problematizzando sia il circoscritto tema politico della questione dei silenzi, sia il più generale tema socioculturale dei processi di modernizzazione che investivano in quegli anni la Chiesa e la società ridefiniti dalle grandi trasformazioni causate da guerra mondiale e guerra fredda.

La metodologia per raggiungere lo scopo è duplice. Da un lato lo scavo delle carte degli Archivi Vaticani e italiani al fine di reperire la documentazione per stendere quadri d’insieme capaci di ricostruire le politiche del pontificato di Pio XII verso il cinema, inteso sia come oggetto delle attenzioni magisteriali sia come soggetto in grado di mutare gli ambiti socioculturali di riferimento. Dall’altro il censimento della produzione cinematografica sul papa e la Santa Sede finalizzato ad analizzare, sullo sfondo della questione dei silenzi, l’incidenza del cinema nella ridefinizione dei processi di rappresentazione e autorappresentazione del papato.

La banca dati e il documentario

I risultati del progetto, in termini di documentazione rintracciata e di elaborazione scientifica, troveranno accoglienza permanente sulla Digital Library “Memorie Audiovisive del Cattolicesimo”,  curata scientificamente da CAST. La Digital Library è ritenuto il luogo più idoneo per valorizzare al meglio i frutti del progetto poiché essa nasce da una sinergia tra ambiti accademici, culturali e tecnologici e la documentazione del PRIN sarà valorizzata dall’integrazione con le altre già presenti collezioni archivistiche di cinema e cultura cattolica.

Il progetto prevede anche la realizzazione di un documentario, prodotto da Officina della Comunicazione con la collaborazione di Fondazione MAC-Memorie Audiovisive del Cattolicesimo, come operazione per la disseminazione a largo raggio dei risultati della ricerca. Il documentario, che vedrà coinvolto l’intero team di ricercatori che avrà lavorato nell’ambito del progetto, intende restituire i risultati della ricerca secondo modalità in grado di garantire la divulgazione delle nuove acquisizioni interpretative con la massima efficacia sia in termini di correttezza filologica delle informazioni veicolate sia in termini di rafforzamento della diffusione di un pensiero consapevole e critico rivolto al passato.

“La Radio Vaticana riuscì in poco tempo a divenire quell’autonomo e a suo modo potente mezzo di comunicazione transnazionale che Pio XI e Pio XII avrebbero voluto trovare anche nel cinema”. Lo ribadisce Gianluca della Maggiore, professore all’Università Telematica Internazionale Uniettuno e direttore del Centro di ricerca CAST dello stesso ateneo, durante il suo intervento alla presentazione del libro di Raffaella Perin intitolato ‘The Popes on Air. The History of Vatican Radio from Its Origins to World War II’ (edito da Fordham University Press), che si è svolta il 28 maggio 2024 all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede.

Ad aprire l’appuntamento i saluti dell’Ambasciatore Francesco Di Nitto e la relazione di monsignor Dario Edoardo Viganò, presidente della Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo (MAC), i quali sottolineano il valore della ricerca nell’anno in cui ricorre il 150esimo anniversario della nascita di Guglielmo Marconi che installò la Radio Vaticana nel 1931.

A ribadire la specificità e la vitalità del mezzo radiofonico nel corso della conferenza a Palazzo Borromeo il Colonnello Paolo Storoni, Capo divisione del Dipartimento Relazioni Internazionali della DIA. “La radio – afferma – è uno strumento spesso sottovalutato, ma di grande impatto nella società: nonostante i ridotti costi di gestione e la semplicità a livello tecnologico, ha garantito ponti tra mondi lontanissimi riuscendo ad unire popoli tra loro ostili, a svegliare le coscienze e a tenere accesa la fiamma della speranza e della libertà. Inoltre – prosegue – le comunicazioni via etere, svolgono ancora oggi un ruolo fondamentale sul fronte della sicurezza degli Stati”. 

Caratteristiche incarnate dalla Radio Vaticana e riportate dallo studio della Perin, condotto grazie anche alla consultazione di nuove fonti documentali emerse dall’apertura degli archivi sul pontificato di Pio XII. “Questo libro – precisa l’autrice – mette in luce diversi aspetti riguardanti il rapporto della Santa Sede con i media e, attraverso il prisma di questo rapporto, la sua posizione durante il secondo conflitto mondiale”. Una posizione non univoca, riflessa nelle differenti visioni da parte di esponenti della curia romana e della Compagnia di Gesù. Lo studio evidenzia figure di gesuiti impegnati nelle trasmissioni come Vincent McCormick, Robert Leiber, Emmanuel Mistiaen, Beat Ambord e Ortiz de Urbina – solo per citarne alcuni – che diedero il loro contributo per orientare i fedeli durante il conflitto. “Dalle loro trasmissioni – osserva Perin – emergono posizioni diverse, alcune piuttosto critiche, nei confronti della imparzialità di Pio XII”.

Alla base dell’analisi c’è anche una questione fondamentale relativa al metodo di studio. Ed è Gianluca della Maggiore ad illustrarla: “per chiarire a fondo il rapporto del papato con i media, ma anche come i media hanno trasformato il papato, occorre utilizzare uno spettro di fonti ampio che renda capaci di analizzare i media, col loro linguaggio e la loro forma culturale peculiare, sapendo, nel contempo, cogliere la più ampia cornice nelle quali essi collocano i loro effetti”. Secondo Della Maggiore, “il lavoro di Perin, con le sue penetranti ricerche condotte anche grazie a fonti sonore oggi a disposizione, esemplifica al meglio quanto possa essere prezioso e foriero di frutti conoscitivi fecondi questo reciproco sollecitarsi e valorizzarsi tra le istituzioni archivistiche e la comunità degli storici”.

Inoltre – conclude Della Maggiore – “il volume è in piena sintonia con la necessità segnalata da papa Francesco di dedicare nuove risorse alla custodia e alla valorizzazione delle fonti audiovisive del mondo cattolico”. Il Santo padre, infatti, prospettando la prossima istituzione di una Mediateca Apostolica Vaticana, ha più volte invocato una svolta culturale riguardo al generale approccio degli archivi ecclesiastici alle fonti audiovisive considerate come ‘preziose testimonianze del passato’.

(Fotografie di Daniele Garofani)

Per la prima volta in Italia, proiettati in un evento pubblico, tutti i film di fine Ottocento fino ad oggi sopravvissuti su Leone XIII, primo papa della storia immortalato da una macchina da presa. È quanto è accaduto domenica 26 maggio 2024 a Carpineto Romano presso Palazzo Pecci, casa natale di Leone XIII che nell’occasione verrà eccezionalmente aperta al pubblico per l’intera giornata, come è accaduto solo due volte negli ultimi trent’anni.

Un appuntamento promosso da Gianni Piacitelli Pecci e dal Comune di Carpineto Romano in collaborazione con la Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo (MAC) e il Centro di ricerca CAST dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno che hanno scelto questo luogo per presentare il volume di Gianluca della Maggiore ‘Le vedute delle origini su Leone XIII – Vaticano, Biograph e Lumière tra mito e storia’ (Utet Università, 2023).

Nel corso dell’evento, con il supporto della Fondazione Cineteca del Friuli e di Institut Lumière, si è parlato dell’importanza della conservazione dei reperti audiovisivi cattolici alla luce del monito di papa Francesco, il quale ha chiesto di essere ‘bravi custodi della memoria per immagini’ denunciando un forte ritardo su questo fronte. Ad aprire i lavori l’intervento di monsignor Dario Edoardo Viganò, presidente della Fondazione MAC e preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Telematica Uninettuno. “L’eccezionalità di questa giornata – ha affermato – risiede nel fatto che per la prima volta in Italia potremo vedere sia i film Biograph del 1898 sia i film Lumière girati tra il 1899 e il 1902”. I film Lumière non erano mai stati proiettati in Italia con la corretta datazione e attribuzione. “A produrli – ha svelato Della Maggiore – fu il fotografo pontificio Francesco De Federicis che in quattro anni riuscì a realizzare almeno 12 riprese di Leone XIII: 3 delle quali sono visibili a Palazzo Pecci”.

Le pellicole in questione hanno una straordinaria valenza storica non solo perché testimoniano il primo incontro tra la Chiesa e il cinema, ma soprattutto perché simboleggiano un tratto che accomuna Leone XIII e papa Francesco. “Entrambi – ha spiegato Viganò – si aprono al nuovo delle fonti audiovisive indicando un deciso cambio di prospettiva per tutta la Chiesa”.

L’apertura di Leone XIII nei confronti del cinema, culminata con la celebre benedizione a favore di camera nei giardini vaticani, si radica nel suo profondo interesse per le scienze ottiche e la fotografia. “Tant’è – ha precisato il presidente della Fondazione MAC – che il volume di Della Maggiore svela un particolare: nel 1867, quando papa Pecci era ancora arcivescovo di Perugia, dedicò una poesia all’Ars photographica. E poi, una volta salito al soglio, fece inserire una personificazione dell’arte fotografica nell’affresco dedicato alle belle arti benedette della religione che nel 1883 volle far installare nella Galleria dei Candelabri dei Palazzi Apostolici e che attualmente si trova nei Musei Vaticani”.

Inoltre, fu sempre Leone XIII nel 1881 a volere l’apertura a tutti gli studiosi dell’allora Archivio Segreto Vaticano – oggi Archivio Apostolico – facendolo divenire in pochi anni un centro di ricerche storiche fra i più importanti al mondo. 

“Una sorta di rivoluzione culturale – ha chiosato Viganò – che oggi papa Francesco riprende e aggiorna indicandoci come sia necessario allargare l’attenzione alla memoria audiovisiva del nostro passato: ecco perché di recente ha anche prospettato la prossima apertura di una Mediateca Apostolica Vaticana che vada ad affiancarsi all’Archivio e alla Biblioteca Apostolica”.

Una serie di autorevoli sollecitazioni che la Fondazione MAC e il Centro di ricerca CAST stanno raccogliendo con tutte le forze e di cui il volume di Della Maggiore rappresenta un piccolo, ma significativo frutto. “Uno studio originale e prezioso – ha commentato Maria Amata Garito, rettore dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno – nato nell’ambito dell’intenso lavoro svolto negli ultimi quattro anni dal CAST che in poco tempo è riuscito ad alimentare un’area di ricerca multidisciplinare su questi temi coinvolgendo prestigiosi partner”.  

L’aspetto probabilmente più sorprendente che emerge dal libro è il ruolo diretto avuto in questa vicenda dai Lumière, di cui niente era finora emerso. “Un rapporto stretto con Leone XIII – ha spiegato Della Maggiore – coltivato fin dal 1891 quando i due fratelli cominciarono a fornire gratuitamente le lastre fotografiche per la carta del cielo della Specola Vaticana, proseguito con il dono personale al papa delle prime fotocromie, e concluso nell’Anno Santo 1900 con l’apertura di un “Cinematografo Vaticano” in piazza San Pietro, davanti alla finestra dell’appartamento del papa. Non per caso – ha concluso – nel novembre 1899 Louis Lumière ebbe l’onore di ricevere dal papa una speciale medaglia d’oro pontificia». 

LA NOTIZIA SULLA STAMPA:

La prima italiana dei film su Leone XIII realizzati in Vaticano a fine ‘800 (Vatican News, 22 maggio 2024)

I film su Leone XIII in un evento a Carpineto (Ansa, 23 maggio 2024)

MATERIALI COMUNICAZIONE:

La locandina

VIDEOREPORTAGE:

28 maggio 2024

Presentazione del volume di Raffaella Perin The Popes on Air. The History of Vatican Radio from Its Origins to World War II 

Il libro di Raffaella Perin The Popes on Air. The History of Vatican Radio from Its Origins to World War II (Fordam University Press, New York 2024)  offre il primo studio di ampio respiro sulla storia della Radio Vaticana dalle sue origini (1931) alla fine del pontificato di Pio XII (1958), basato su fonti inedite. La ricerca rappresenta un punto di vista originale sulle questioni più rilevanti di questi decenni: il rapporto della Chiesa cattolica con i regimi fascisti e le democrazie occidentali; l’atteggiamento verso l’antisemitismo e la Shoah in Europa, e in generale verso la guerra totale; il rapporto della Santa Sede con i nuovi media nella società di massa; le questioni sorte nel dopoguerra come la Democrazia Cristiana in Italia; il nuovo ruolo della donna; l’anticomunismo e la competizione per il consenso nell’ordine sociale e morale in una società secolarizzata.

PROGRAMMA

Saluti istituzionali:
Francesco Di Nitto, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede

Intervengono:
Mons. Dario Edoardo Viganò, presidente Fondazione MAC
Gianluca della Maggiore, docente presso Uninettuno
Col. Paolo Storoni, Capo Divisione, Dipartimento Relazioni Internazionali DIA

Modera:
Cecilia Seppia, Vatican News

Sarà presente l’autrice

L’evento si terrà presso Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede (Viale delle Belle Arti, 2, Roma), martedì 28 maggio alle ore 11:00.

MATERIALI DI COMUNICAZIONE:

La locandina

IN COLLABORAZIONE CON:

26 maggio 2024

La proiezione dei film su Leone XIII e la presentazione del volume di Gianluca della Maggiore
Le vedute delle origini su Leone XIII. Vaticano, Biograph e Lumière tra mito e storia 

Per la prima volta in Italia, proiettati in un evento pubblico, tutti i film di fine Ottocento fino ad oggi sopravvissuti su Leone XIII, primo papa della storia immortalato da una macchina da presa. È quanto accadrà domenica 26 maggio a Carpineto Romano presso Palazzo Pecci, casa natale di Leone XIII che nell’occasione verrà eccezionalmente aperta al pubblico per l’intera giornata, come è accaduto solo due volte negli ultimi trent’anni.
Un appuntamento – in programma a partire dalle ore 11:00 – promosso da Gianni Piacitelli Pecci e dal Comune di Carpineto Romano in collaborazione con la Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo (MAC) e il Centro di ricerca CAST dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno che hanno scelto questo luogo per presentare il volume di Gianluca della Maggiore intitolato Le vedute delle origini su Leone XIII – Vaticano, Biograph e Lumière tra mito e storia (Utet Università, 2023).

PROGRAMMA

Ore 11.00 – Saluti istituzionali
Ore 11.45 – Presentazione del volume di G. Della Maggiore, Le vedute delle origini su Leone XIII. Vaticano, Biograph e Lumière tra mito e storia, Utet Università, 2023
Ore 15-20 – Apertura pubblica di Palazzo Pecci e proiezione dei film Biograph e Lumière su Leone XIII

Saluti
Stefano Cacciotti – Sindaco di Carpineto Romano
Emanuela Massicci – Assessore alla Cultura
Leo Gavillucci – Direttore dei Musei di Carpineto Romano
Maria Amata Garito – Rettore Università Telematica Internazionale Uninettuno

Intervengono
Mons. Dario Edoardo Vigano
Gianluca della Maggiore

MATERIALI DI COMUNICAZIONE:

La locandina

IN COLLABORAZIONE CON:

Presso il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza Università di Roma è stato presentato lo scorso 10 maggio 2024 il volume Giovanni Papini e il «non finito» cinematografico, cura di Tommaso Casini e Gianluca della Maggiore. Nel corso dell’iniziativa sono stati presentati anche i volumi Sull’arte e gli artisti di Giovanni Papini, a cura di Tommaso Casini e Il visibile parlare. Giovanni Papini e le arti visive, a cura di Tommaso Casini.

Il volume è introdotto da un saggio di Tommaso Casini sulla ritrattistica di Papini attraverso la quale si sono tessuti nell’arco dell’esistenza dello scrittore numerosi rapporti con pittori e scultori del suo tempo.

Il volume con il suo titolo fa riferimento, per contrasto, alla celebre opera papiniana Uomo finito (1913). Nel libro si propone lo studio di due trattamenti cinematografici inediti sulle vite di Santa Caterina e San Francesco, manoscritti da Giovanni Papini rispettivamente nel 1936 e nel 1946, e conservati presso l’Archivio della Fondazione Primo Conti di Fiesole. I due progetti cinematografici – qui integralmente pubblicati e commentati – non furono mai realizzati per lo schermo. Premessa di Gianni Canova. 

Il volume  Il visibile parlare. Giovanni Papini e le arti visive – con le presentazioni di Sandro Gentili e Paolo Giovannetti – raccoglie gli Atti del convegno internazionale Giovanni Papini e il visibile parlare, tenutosi all’Università IULM di Milano il 28 ottobre 2022. Papini scrittore, filosofo, poeta e polemista fiorentino ebbe una smisurata passione per le arti visive e per i libri figurati, corroborata da una notevole conoscenza dell’arte del passato e del suo presente, a cui associava una singolare forma di gusto per il collezionismo, che andava dall’antico al contemporaneo, passando per le arti non europee. Lo spirito dell’unità delle arti e del pensiero, letteratura e pittura, produzione artistica, testi e immagini convergono per una nuova e ampia ricognizione del côté “visivo” del “parlare” papiniano, che ha coinvolto a confronto storici dell’arte e della critica artistica, del cinema e della letteratura.

 Il volume Giovanni Papini e il “non finito” cinematografico è stato presentato da mons. Dario Edoardo Viganò, Università Telematica Uninettuno. All’iniziativa introdotta dal prof. Claudio Zambianchi, Sapienza Università di Roma hanno partecipato, oltre agli autori dei volumi, la prof.ssa Mariagrazia Messina, già ordinario all’Università degli Studi di Firenze e la prof.ssa Sonia Gentili, Sapienza Università di Roma.

LA SCHEDA DEL VOLUME:

Giovanni Papini e il “non finito” cinematografico (Scalpendi, 2023)

Il cinema e la Società San Paolo

La collezione digitale è costituita dalla documentazione proveniente dal fondo San Paolo Film dell’Archivio Storico generale della Società San Paolo, conservato nel complesso della Casa generalizia. Il fondo è attualmente oggetto di un lavoro di riordino e inventarazione a cui il CAST sta portando il suo contributo con il suo team di lavoro nell’ambito del progetto “Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema e i cattolici – Seconda edizione“. Originariamente immagazzinato in maniera indistinta, l’eterogeneo complesso documentario è stato ripartito in tre sezioni principali sulla base delle sue caratteristiche estrinseche:
– sezione cartacea;
– sezione grafica e fotografica;
– sezione audiovisiva.
La sezione cartacea contiene testimonianze scritte relative alla fondazione della casa cinematografica, carteggi tra figure paoline di spicco e importanti nomi della cinematografica italiana (come Dino De Laurentis, Pier Paolo Pasolini), documentazione legata all’attività amministrativa ed economica dell’ente. Cospicue anche le serie dedicate alle pubblicazioni sulla cinematografia, come le riviste Notiziario Sampaolo Film e Un Mese San Paolo Film (1959-1983).

L’intervento di digitalizzazione, affidato a Bucap s.p.a., prevede la digitalizzazione di circa 20.000 documenti tra manifesti cinematografici e pubblicazioni sulla cinematografia.

Nella gallery: Un Mese San Paolo Film, anno VIII, n. 1, giugno 1965 (Archivio Storico generale della Società San Paolo)

Il cinema nell’Archivio dell’Azione cattolica italiana

La collezione digitale, realizzata da CAST, presenta materiali di varia tipologia (articoli di giornale, libri, opuscoli, documentazione d’archivio) relativi al cinema nel periodo di pontificato di Pio XII presenti presso l’Archivio dell’ISACEM – Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI. Il CAST, nell’ambito del progetto Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema e i cattolici – seconda edizione, ha curato la ricerca e la digitalizzazione dei materiali.

I fondi archivistici mappati nell’ambito del progetto sono stati:

  • Fondo Azione cattolica italiana-presidenza generale (Aci-Pg);
  • Fondo Gioventù italiana di Azione cattolica (Giac);
  • Fondo Gioventù femminile di Azione cattolica (Gf);
  • Fondo Unione donne di Azione cattolica (Udaci);
  • Fondo Movimento maestri di Azione cattolica
  • Fondo Fédération internazionale de la Jeunesse catholique (Fijc);
  • Fondo Editrice Ave.

Nella gallery: estratto dall’opuscolo di Albino Galletto, La Chiesa e il cinema, CCC, Roma 1955 (conservato presso l’ISACEM)

Il film “La porta del cielo” (1944) e i suoi documenti

La collezione digitale, realizzata da CAST in collaborazione con Fondazione MAC, presenta materiali di varia tipologia relativi al film La porta del cielo (1944) di Vittorio De Sica, recentemente restaurato e valorizzato nell’ambito dei progetti promossi dal CAST e da Fondazione MAC. Il CAST, nell’ambito del progetto Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema e i cattolici – Terza Edizione, sta curando la mappatura e digitalizzazione dei materiali sul film dislocati in vari archivi.

Nella gallery: Brochure promozionale La puerta del cielo, Cifesa, s.d. [Distribuzione del film nei paesi di lingua spagnola], collezione privata.

“I cattolici e il cinema in Italia tra gli anni ’40 e gli anni ‘70”. La banca dati dell’Università degli Studi di Milano

La collezione digitale è costituita dalla documentazione catalogata e digitalizzata raccolta nella banca dati del progetto “I cattolici e il cinema in Italia tra gli anni ’40 e gli anni ‘70” realizzata nell’ambito del PRIN 2012 (Progetto di Rilevante Interesse Nazionale) dell’Università degli Studi di Milano (responsabile scientifico: prof. Tomaso Subini).

Il progetto triennale realizzato tra il 2014 e il 2016 ha promosso una ricerca sul ruolo del cinema nei processi di negoziazione dei conflitti socio-religiosi in Italia tra gli anni ’40 e gli anni ’70. Lo scopo dell’attività di ricerca è stato quello di raccogliere dati che permettessero di ricostruire i profili delle istituzioni coinvolte e quindi di tracciare un primo quadro delle relazioni tra la Chiesa cattolica e il cinema in Italia. Il reperimento dei documenti, curato dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano, ha seguito due filoni d’indagine: la ricerca d’archivio e lo studio di quotidiani e riviste.

La banca dati frutto di quel progetto, composta da oltre 7.000 documenti digitalizzati appartenenti a 24 soggetti conservatori, sarà ora resa disponibile sulla Digital Library “Memorie Audiovisive del Cattolicesimo”. La collezione digitale è stata revisionata dal CAST nell’ambito del progetto “Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema e i cattolici – seconda edizione”, con un intervento integrativo di descrizione che ha consentito di trattare la documentazione in base agli standard descrittivi previsti dalla normativa per i domini archivistici e bibliografici. Per ogni documento sono stati mantenuti e resi riconoscibili anche i metadati e i collegamenti inseriti nell’ambito del progetto originario, secondo un dizionario i cui criteri di organizzazione sono specificati a questo link.

Nella gallery: Fotografie dell’incontro sul film di Pier Paolo Pasolini Il Vangelo secondo Matteo, 23 ottobre 1964 (Archivio del Centro culturale San Fedele di Milano)

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