“Sollevando lo sguardo al contesto nazionale e nonostante le notevoli potenzialità tecnologiche, oggi si rileva una certa fatica a comunicare l’importanza dei propri patrimoni culturali attraverso l’uso delle nuove tecnologie che invece offrono fondamentali strumenti per introdurre linguaggi narrativi che stimolino fruizione e partecipazione”. Lo ha detto mons. Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali, intervenuto il 4 marzo 2020 a Torino all’incontro dal titolo Tra memoria e innovazione dedicato ai “Cinque anni di Mediacor”, realtà nata nel 2015 da un gruppo di professionisti con l’intento di condividere le loro competenze in vari ambiti della comunicazione e della multimedialità. “E’ necessario coltivare – ha spiegato Viganò – una ‘carità della cultura’ con progetti d’innovazione che mirino ad attivare sempre più i processi di partecipazione popolare ai patrimoni culturali intesi come ’spazi aperti di relazione’”. Secondo il vice cancelliere della Pas, gran parte del patrimonio audiovisivo del mondo è già stato “irrevocabilmente perso” a causa di “abbandono, distruzione, deperimento dei supporti”. “La mancanza di risorse, competenze specifiche e strutture sta impoverendo così la memoria dell’umanità”. La proiezione presentata riguarda il fatto che “molto altro andrà perso se non si intraprende un’azione internazionale più forte e concertata: si stima che non restino più di 10-15 anni per trasferire i documenti audiovisivi in digitale e prevenire così la loro perdita”. Da qui viene indicata “l’urgenza di sensibilizzare sempre più verso politiche di maggior impegno nella digitalizzazione del patrimonio storico documentario audiovisivo, diffondendo queste pratiche quanto più possibile anche nel contesto ecclesiale, e a tutti i livelli, lavorando alla definizione di riferimenti e standard condivisi”.
LA NOTIZIA SULLA STAMPA:
– Viganò: necessario coltivare una “carità della cultura” (Vatican News, 4 marzo 2020)
–Audiovisivi: mons. Viganò (Pas), “coltivare una carità della cultura” per “attivare la partecipazione popolare (Sir, 4 marzo 2020)
LA REGISTRAZIONE DELL’EVENTO: