Cast: Catholicism and Audiovisual Studies

Il CAST ai Cantieri di Storia SISSCO 2021 con una relazione su Santa Sede e guerra fredda cinematografica

Un «cavallo di Troia nel campo avversario». I progetti vaticani per una terza via cattolica sullo scacchiere della Guerra fredda cinematografica (1943-1952). È questo il titolo della relazione tenuta nell’ambito dei Cantieri di Storia 2021 organizzati dalla SISSCO (Società Italiana per lo studio della Storia Contemporanea).  Il condirettore del CAST è intervenuto mercoledì 15 settembre nell’ambito del panel L’Italia al crocevia della Guerra fredda cinematografica. Per una storia internazionale del cinema italiano nel dopoguerra tra processi globali e dinamiche locali coordinato da Maurizio Zinni della Sapienza Università di Roma. Nell’ambito del panel, che ha avuto come discussant Alessia Cervini (Università di Palermo), sono intervenuti, oltre a Zinni e Della Maggiore, Stefano Pisu (Università di Cagliari), Gianmarco Mancosu (Università di Cagliari), Gabriele D’Ottavio (Università di Trento). L’intervento di Della Maggiore si è soffermato sulle politiche cinematografiche della Santa Sede durante gli anni della Guerra fredda.
“Nel 1943 – spiega Della Maggiore – l’Azione cattolica italiana, centro d’incubazione delle politiche della Santa Sede, predispose un piano ricalcato sul modello delle majors hollywoodiane, per dotarsi di una organizzazione a ciclo integrale (teatri di posa, produzione, distribuzione) con l’obiettivo di garantire lo sviluppo internazionale di una cinematografica cattolica alternativa ai modelli Usa-Urss”. L’intervento ha analizzato gli esiti di questo piano fino al suo riassetto che condusse anche alla nascita in Vaticano della Pontificia Commissione per la Cinematografia (1952).

IL VIDEO DELLA SESSIONE:

Torna in alto