I cinegiornali Roma nel mondo della San Paolo Film
I cinegiornali “Roma nel mondo”
I cinegiornali “Roma nel mondo” rappresentano senza dubbio un unicum nell’ambito delle attualità cinematografiche prodotte nella seconda metà degli anni Cinquanta non solo in Italia ma in tutto il panorama internazionale. Prodotti dalla San Paolo Film tra il 1955 e il 1960 essi rappresentano l’unico esempio di attualità cinematografiche a diffusione internazionale (oltre all’Italia, Olanda, Belgio, Germania, Svizzera, Stati Uniti e Canada), esclusivamente dedicate ai fatti vaticani e cattolici in tutto il mondo. La loro peculiarità è duplice: da un lato essi furono prodotti in stretto raccordo con le gerarchie vaticane costituendo una sorta di ufficiale cinegiornale vaticano, dall’altro essi furono prodotti da una casa di produzione diretta espressione di una congregazione religiosa, la San Paolo Film nata dall’intuizione del fondatore dei paolini don Giacomo Alberione.
La San Paolo Film
Nata nel 1938, col nome REF (Romana Editrice Film), come società̀ di produzione cinematografica della Pia Società̀ di San Paolo, congregazione religiosa fondata nel 1914 da Padre Giacomo Alberione, acquisisce la denominazione di Parva Film nel 1947, ad un anno dalla ripresa delle attività di produzione, e nel 1952 adotta la ragione sociale Parva-Sampaolo Film. Un successivo passaggio nel 1955, porta alla costituzione dell’ente morale San Paolo Film (anche Sampaolo Film) che infine nel 1985, si trasforma nella odierna San Paolo Audiovisivi.
La collezione
I materiali che pubblichiamo sono frutto dello specifico progetto di ricerca realizzato dal CAST tra il 2019 e il 2021, Digitalizzazione e valorizzazione dei cinegiornali “Roma nel mondo”, un lavoro poi perfezionato nell’ambito del progetto “Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema ed i cattolici – Prima edizione”, realizzato dal CAST tra il 2021 e il 2022. La collezione della serie dei cinegiornali “Roma nel Mondo”, in base alla documentazione relativa alla richiesta del nulla osta da parte delle società di produzione, risulta costituita da 59 numeri prodotti tra il 1955 e il 1960, articolati ciascuno in specifici servizi monografici dedicati a temi ed eventi della vita ecclesiale e del mondo cattolico. Ad oggi sono disponibili e presenti in questa banca dati le informazioni su 52 cinegiornali corredati dalla domanda di revisione e nulla osta, per un totale di 249 servizi monografici e 178 documenti audiovisivi. La testata cinegiornalistica, in alcuni casi, prese il nome di “Attualità cattolica”. Questo il riepilogo dettagliato dei dati scaturiti dalle ricerche:
Cinegiornali prodotti: nn. 1-59;
Cinegiornali catalogati: nn. 1-4; 10-15; 17-18; 20-59 per un totale di 249 servizi di cui 178 con documento audiovisivo;
Cinegiornali mancanti: nn. 5-9; 16; 19;
Cinegiornali privi di documentazione ministeriale allegata: nn. 17-18; 20
Si segnala che tre cinegiornali presenti in questa banca dati potrebbero essere del tutto inediti: i numeri 2, 3 e 4. Nei fascicoli della Direzione generale dello Spettacolo relativi alle domande di revisione, nella pratica del Cinegiornale n. 10, è presente infatti una nota denominata “Dichiarazione” dall’autore don Emilio Cordero a nome della Sampaolo Film, datata 27 ottobre 1955 che riporta le seguenti informazioni: «i primi 9 numeri del cinegiornale di attualità dal titolo “Attualità Cattolica” sono stati editi a scopo sperimentale e non sono stati, e non verranno mai, immessi nei circuiti di distribuzione sia industriali che parrocchiali».
L’intervento di catalogazione è stato svolto sui file video prodotti come output del processo di digitalizzazione e sulla base della documentazione relativa alla pratica per il nulla osta prodotta dalla Direzione generale dello spettacolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La descrizione dei documenti audiovisivi è stata realizzata sulla base del tracciato della scheda del software xDams.
La digitalizzazione
Il fondo depositato presso l’Archivio Storico di Istituto Luce Cinecittà ha una consistenza di 305 pellicole in 35mm di tipo safety tra negativi della scena, negativi della colonna audio, copie positive e copie di lavorazione. L’Archivio Storico Luce ha lavorato 178 soggetti unici completi per scena e colonna.
Il processo di digitalizzazione ha seguito tre macro-fasi di lavoro. Un primo intervento sui supporti fisici che ha previsto la riparazione, il ricondizionamento manuale al tavolo, la pulizia e il lavaggio con strumentazione meccanica dedicata.
La seconda fase ha previsto la scansione a secco, laddove presenti dei negativi originali, alla risoluzione 2K, formato dpx 10 bit log. La scansione è stata in “full frame”, ovvero scansionando una dimensione leggermente superiore a quella di un fotogramma 35 mm, per permettere una acquisizione più ampia. Questo processo, di overscan, include anche l’interlinea e la zona delle perforazioni, utile sia per correzioni in tempo reale in fase di scansione che per la postproduzione ed il restauro per la stabilizzazione del fotogramma.
La terza fase di postproduzione ha consentito la fornitura dei file digitali di output attraverso la stabilizzazione e pulizia digitale del fotogramma, sincronizzazione audio/video ed export di file di archiviazione e consultazione.
Nel filmato: il video saggio che illustra il progetto e la collezione digitale curato da Dario Edoardo Viganò e Gianluca della Maggiore per il convegno nazionale della Consulta Universitaria del Cinema Lo stato e il futuro della Ricerca – Aree, direzioni, metodologie tenutasi a Roma dal 12 al 14 settembre 2021.